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  • Violamania: da un Derby all’altro, la seconda sia quella buona. Chi vince al Dall’Ara è la rivelazione del campionato

    Violamania: da un Derby all’altro, la seconda sia quella buona. Chi vince al Dall’Ara è la rivelazione del campionato

    • Federico Targetti
    “L’entusiasmo va bene, ma dobbiamo gestirlo. Non possiamo vivere in un ascensore emozionale”. Parole che sono di Sinisa Mihajlovic, ma che potrebbero tranquillamente essere di Vincenzo Italiano, visto il cammino della Fiorentina e la posizione in classifica dei viola. Invece no, c’è un dualismo interessante anche sull’approccio all’esaltazione. I due allenatori si ritroveranno faccia a faccia domani, in occasione del Derby dell’Appennino fra Bologna e Fiorentina che, classifica alla mano, è uno scontro diretto per la sesta posizione. Italiano aveva detto che gli sarebbero servite 10-15 giornate per avere una risposta precisa sulle potenzialità di questa rosa; siamo alla sedicesima, e le difficoltà di Juventus e Lazio chiamano a fare un passo avanti, allo scoperto.
     
    SPARTIACQUE – Il calendario ha voluto che Fiorentina e Bologna si affrontassero probabilmente nel momento più importante di questa prima parte di stagione: pari punti, pari sorpresa nel vedere una proposta di gioco così attiva da parte di entrambe le squadre, due cambi di atteggiamento che hanno portato migliorie evidenti in tutto. Sembra passata una vita dai tempi del 3-5-2 tutto difesa e palla lunga di Iachini o dal 4-2-3-1 in versione “groviera” del Bologna della scorsa stagione, che stappava lo spumante le poche volte che riusciva a tenere la porta inviolata. Quest’anno sono già sei, pane per i denti di Vlahovic. Il 4-3-3 della Fiorentina contro il 3-4-2-1 del Bologna. Con Arnautovic sarebbe stata un’altra partita? Probabilmente sì. Ma non scordiamoci che è senza Arnautovic che i rossoblu hanno steso la Roma. Gli scalpi dei giallorossi e della Lazio per il Bologna, quelli del Milan e dell’Atalanta per i viola. La partita di domani assegnerà alla vincitrice, se ce ne sarà una, lo scettro di squadra-rivelazione del campionato. A proposito di spartiacque: anche l’intervallo potrebbe segnare una svolta all’interno della sfida. Il Bologna ha guadagnato 9 punti con i gol segnati nella ripresa, mentre la Fiorentina ne avrebbe 5 in più se le partite finissero al 45esimo. Una chiave di lettura interessante.
     
    LA LEZIONE DI EMPOLI – Non ci facciamo ingannare, perché è tanto, troppo tempo che ad una prova convincente in casa ne segue una desolante in trasferta. La rimonta sulla Sampdoria sembra restituire a Italiano una squadra che si è lasciata alle spalle i cinque minuti di follia vissuti a Empoli, eppure doveva essere così anche dopo il successo contro il Milan. Aspettiamo, anche se l’euforia è tangibile. A Firenze come, immaginiamo, anche a Bologna. Mihajlovic se n’è reso conto e ha provato a predicare calma, Italiano non recede dal suo “possiamo sognare in grande”. Due atteggiamenti, due modi di approcciare una partita che per molti aspetti può essere decisiva. Mai più come a Empoli, il mantra dell’allenatore viola, anche se i primi 85 minuti di Empoli hanno restituito una prestazione positiva. Ed è da quelli che, verosimilmente, Vlahovic e compagni cercheranno di ripartire.
     
    MERCATO IN STAND-BY – A gennaio sono attesi due rinforzi in attacco. Verosimilmente, Ikoné e Mayoral, per i quali la strada sembra abbastanza spianata dopo il no del Sassuolo per l’eterno obiettivo Berardi. Il francese costerebbe intorno ai 15 milioni, sullo spagnolo si cerca di strappare il diritto di riscatto sul prestito. Non sapremo ancora con certezza come andrà a finire ancora per un mesetto, perché dalle parti del centro sportivo non c’è nessuna voglia di distogliere l’attenzione dalle ultime quattro partite di campionato del 2021. Bologna, Salernitana, lo stesso Sassuolo e Verona, un calendario non proibitivo ma da non sottovalutare assolutamente. ​Anche perché due di queste sono trasferte, e tutti noi viola vorremmo evitare di trovarci a Natale con ben 9 sconfitte in 19 partite.
     

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