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  • Violamania:| Le due facce della medaglia

    Violamania:| Le due facce della medaglia

    Spiegava alcuni giorni fa l'ex difensore viola Celeste Pin, in un suo intervento da ospite durante una trasmissione televisiva, che l'atteggiamento societario giusto nei confronti di un giocatore in scadenza è stato quello dell'Udinese con Vincenzo Iaquinta, cinque anni fa. A due stagioni dal termine del legame con il club friulano quest'ultimo punì il proprio attaccante, reo di tergiversare sul prolungamento, mandandolo in tribuna. Dopo un mese circa senza convocazioni, Iaquinta firmò il rinnovo e l'estate successiva venne ceduto dall'Udinese, che monetizzò il cartellino non perdendolo a costo zero. Dopo le polemiche seguite al caso Montolivo, in cui un po' tutte le parti hanno colpa, anche se la società semmai si è fidata troppo di una promessa di prolungamento del giocatore - se veramente le cose sono andate così come le raccontano da via Manfredo Fanti -, paradossalmente oggi la Fiorentina dovrebbe avere una certa fretta nel prolungare il contratto del suo talento più fulgido, uno di quei campioni veri portati in questi anni a Firenze dal d.s. Pantaleo Corvino, e che rappresenta il prototipo che ogni tifoso viola sogna come giocatore del futuro: Stevan Jovetic.

    Il montenegrino è una faccia pulita, un ragazzo corretto, dalla vita irreprensibile, educato, in perfetto 'Della Valle style', e ha nei colpi e nel cuore gli elementi giusti per tornare a far innamorare una piazza che ha sempre trasmesso amore verso giocatori come lui (vedi le storie di Roberto Baggio, Antognoni e Rui Costa). Verrebbe quasi voglia di nasconderlo, 'Jo-jo', di non farlo vedere al mondo il vero orgoglio di questa Fiorentina che deve ricostruirsi giorno dopo giorno il proprio futuro. Averlo visto con la fascia al braccio ha consentito di capire che un'altra bella storia può essere scritta. E' ovvio che Jovetic è l'unico giocatore imprescindibile della rosa di Sinisa Mihajlovic, ed è per questo che non si può applicare la 'cura Iaquinta' al montenegrino in questa stagione. Certo, se è vero che da una parte Corvino vorrebbe prolungare ma fino ad adesso la società ha frenato, è anche vero che se il mini centro sportivo consente alla Fiorentina di guadagnare in questa stagione qui cinque-sei punti in più, la 'luce verde' dei Della Valle su Jovetic darebbe un entusiasmo contagioso che si prolungherebbe per tantissimo tempo, mettendo uno stop a tutte le voci che nelle prossime settimane potrebbero diffondersi.

    L'altro grande colpo (non agli stessi livelli di Jovetic, ma paragonabile per qualità e prezzo) di Corvino è stato recentemente quello di Valon Behrami. Mentre nel 'limbo' rimane un elemento da cui ci si aspettava tanto, soprattutto per il costo del cartellino speso - sei milioni e mezzo di euro nel disastroso mercato del gennaio 2010 -, e perché, con l'allenatore che guida la Fiorentina da un anno e qualche mese, era logico attendersi un salto di qualità. Sinisa Mihajlovic - cui evidentemente fa bene la vicinanza del miglior acquisto in assoluto della famiglia Della Valle, quel Vincenzo Guerini 'fuoriclasse autentico' per stile nei comportamenti e nel supporto tecnico - ha deciso di 'preservare' l'altro ex Partizan, Adem Ljajic, mandandolo spesso in tribuna e nelle ultime due gare confinandolo in panchina. Il tempo sicuramente è dalla sua parte, ma gli atteggiamenti mostrati fuori dal campo - che gli sono valsi anche duri rimproveri nello spogliatoio dai 'senatori' viola - e un rendimento mai convincente da quel Fiorentina-Brescia in cui salvò la panchina dall'uomo di Vukovar, fanno sì che sia lecito attendersi da lui il definitivo salto di qualità. Che prenda esempio da Jo-jo, e si dia una mossa. I supporters viola sono pronti ad applaudirne le gesta, ed il d.s. viola è giustamente il suo primo tifoso, avendoci investito una cifra ragguardevole che, in tempi di autofinanziamento, non permette errori di valutazione a breve-medio termine.

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