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  • Violamania: è sempre più la Fiorentina di Andrea Della Valle

    Violamania: è sempre più la Fiorentina di Andrea Della Valle

    • Luca Cellini

    La prima volta che aveva lasciato Firenze da giocatore della Fiorentina era stato in un calda domenica primavera, al termine dell'ennesima tripletta, stavolta segnata al Venezia, al termine di una gara che lo aveva visto incoronato come re assoluto fra i bomber viola, con tanto di lacrime dentro la porta posta sotto la curva Fiesole che erano il segnale del definitivo distacco. Sorrideva invece emozionato ieri sera Gabriel Omar Batistuta in quello che è stato il suo tempio e la sua casa per quasi dieci anni, accolto come ai bei tempi in cui con un gagliardetto in mano gigliato rendeva possibile nei tifosi della Fiorentina anche i sogni piu'impossibili. Aveva lasciato il 'Franchi' anche un po' da traditore per qualcuno, lo ha ritrovato con gente che adesso è tornata ad affollare gli spalti come in quell'annata con il Trap in cui si sognava lo scudetto, proprio come quando c'era la persona che sedeva ieri sera pochi metri sotto di lui, ovvero quel Cesare Prandelli che quasi è stato accolto con indifferenza, se paragonato all'amore riversato per Batigol.

    Che bella immagine quella tribuna autorità con Andrea Della Valle che era circondato dal passato remoto, Bati, quello prossimo, Prandelli, e con gli occhi ben puntati sul presente, visto che c'era pure Mario Gomez infortunato, ed il futuro in campo, che risponde al nome soprattutto di Giuseppe Rossi. La Fiorentina che è tornata a sorridere, a far battere il cuore, certe volte pure troppo visto la sofferenza con cui porta a casa i risultati, e a far sognare in grande, è soprattutto una creatura del presidente onorario viola. Quello che sgombrata la figura ingombrante del fratello Diego, e del controllore di quest'ultimo, il presidente esecutivo Mario Cognigni, non solo ha riorganizzato il club, ma ha puntato deciso economicamente e a livello gestionale su elementi preparati e che amano rischiare, con raziocino: il duo Prade'-Macia dietro le scrivanie, Sandro Mencucci a rifinire fra settore giovanile e marketing, oltreche' operazioni di collegamento con il commerciale, in collaborazione con Gianluca Baiesi, e Vincenzo Montella ed il suo staff sul campo.

    Chi avrebbe mai immaginato in quella gelida giornata del 6 novembre 2011, in cui a Chievo di fatto cesso' l'avventura di Sinisa Mihajlovic, preso quasi a dispetto della piazza, come l'ex responsabile della comunicazione viola, che oggi la Fiorentina sarebbe diventata nuovamente spettacolare sul campo, e modello di eccellenza societaria in Europa ed in Italia? Certo i margini di miglioramento sono ampi. Ma davvero qualcuno pensava che senza Mario Gomez, l'investimento economico piu' importante dell'estate 2013, con un Pizarro a mezzo servizio ed un portiere che certo non può essere ancora paragonato a Jashin, Pasqual e compagni potessero fare di piu'? Tutto è perfettibile, ed ovviamente Adv sta operando per fare un mercato di gennaio prossimo oculato ed uno estivo da investimenti importanti, ma la cosa piu' importante è che oggi la Fiorentina c'è, ed i tifosi lo hanno capito, a prescindere dai risultati. Prima il passato veniva visto quasi come un qualcosa da rimuovere. Oggi è sacralità che deve essere tramandata ai posteri: ecco perchè ieri sera quel quadro di persone in tribuna autorità ha fatto emozionare molto di piu' di un Borja Valero che in campo ha incantato, con una fascia al braccio, che meritava da tempo quale simbolo assoluto di Firenze. Sognare oggi, anche grazie soprattutto ad Andrea Della Valle, è piu' che lecito, e speriamo che arbtri e palazzo del calcio non portino, come hanno fatto troppo spesso nel passato recente, a ravvicinati bruschi risvegli.

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