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  • Violamania: fa ancora più male, ma non è come Venezia. Vlahovic, sicuro di voler andare da chi sta (ancora) sotto?

    Violamania: fa ancora più male, ma non è come Venezia. Vlahovic, sicuro di voler andare da chi sta (ancora) sotto?

    • Federico Targetti
    Ma quanto è difficile commentare la Fiorentina? Un giorno batti il Milan, sette giorni dopo prendi due gol in due minuti dall'Empoli. Prima sei da Europa, poi da ufficio inchieste per come ti lasci sfuggire una partita spigolosa, sì, ma fondamentalmente sotto controllo. Eppure no, non ci facciamo trascinare dal momento e manteniamo una parvenza di lucidità. Ad una prima occhiata, il risultato di ieri potrebbe sembrare analogo a quello di Venezia (1-0 a sorpresa per i lagunari), ma è una sconfitta molto diversa. Più amara per come è arrivata, ma di sicuro meno allarmante. 

    BLACKOUT - A Venezia, molto semplicemente, la Fiorentina non c'era. Non è scesa in campo, non ha avuto occasioni se non nei minuti finali, ha (non) giocato una partita orribile. A Empoli, se vogliamo, è successo il contrario: predominio territoriale, tutto sommato pochi rischi, molte occasioni, un gol, poi il passaggio a vuoto nell'ultimo scorcio di gara. I punti sono zero in entrambi i casi, ma la Fiorentina torna dal Castellani con la consapevolezza di: numero uno, dover lavorare sulla continuità, sulla mentalità e sul mercato; due, essere comunque la stessa squadra che ha battuto il Milan. Contro i rossoneri i ragazzi di Italiano sono stati cinici, ieri invece il primo tempo è stato la sagra dell'occasione fallita: Bonaventura, Quarta, Saponara. Il fantasista, stavolta, non ha pescato il jolly dalla distanza. Insomma, ci sono giornate in cui la palla entra e altre in cui no. Ma le situazioni sono state create. Il problema, semmai, è stato il calo di attenzione che ha portato il pacchetto difensivo a concedere così tanto in così poco tempo ai giocatori di Andreazzoli. 

    BARRA DRITTA - Quindi no, non cambiamo idea. La Fiorentina, a nostro avviso, è una squadra che può puntare all'Europa anche dopo aver perso a Empoli. Serve una mano dal mercato, serve un passo in avanti verso la continuità, come Italiano va ripetendo fino alla nausea (termine non utilizzato a caso: ieri nel post-gara ha detto "perdere così mi fa venire il mal di pancia"), serve tenere Vlahovic. Ma non sarà sempre Empoli: tornerà anche Bergamo, tornerà Udine. Intendiamo partite in cui un pallone fortunato entra in porta e si riesce a difenderlo fino al triplice fischio. La ruota gira, con 19 vittorie e 19 sconfitte si arriva comunque a 57 punti. Che non è male, anche se forse, per andare in Europa, ci vorrà qualcosina in più. 

    DUSAN, MA SEI SICURO? - No, vogliamo dire, se è vero come qualcuno va mormorando che Vlahovic ha scelto la Juventus e ha già un accordo con i bianconeri, è proprio sicuro il serbo di voler andare lì a giocare? Nonostante la sconfitta di ieri, la Fiorentina è ancora sopra la Juve in classifica, seppur a pari punti. Una volta battuto il record di gol in viola in un anno solare, c'è ancora tanto da fare prima di salutare, possibilmente a fine stagione. Ma se le cose continuassero così, e se per caso la Fiorentina dovesse andare magari in Conference League estromettendo alla fine la peggiore delle Sette Sorelle che in questo momento è proprio la Vecchia Signora... Beh, sarebbe un quadro alquanto spassoso. Certo, tornando a ieri, vedere gettato alle ortiche un gol tanto bello per com'è stato cercato, voluto e realizzato fa male. Per adesso Dusan si accontenti della testa solitaria della classifica marcatori, il resto arriverà, con i buoni uffici del presidente Commisso rientrato in Italia appena in tempo per vedere con i propri occhi che a questa squadra manca ancora qualcosa per essere veramente all'altezza delle proprie idee. La Sampdoria di Candreva offre subito l'occasione di rialzarsi. Prima c'era la pazza Inter, adesso, detto in fiorentino, c'è la Viola "grulla".

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