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  • Violamania: fiducia e ottimismo

    Violamania: fiducia e ottimismo

    Parafrasando, senza essere blasfemi, l’Amleto di Shakespeare, c’è della sfiga in zona Franchi. Chi avrebbe potuto prevedere che 35 milioni di euro per l’attacco dei sogni viola costruito soltanto la scorsa estate, ovvero Mario Gomez+Giuseppe Rossi, sarebbe stato fatto fuori da infortuni traumatici, con complicazioni temporali assolutamente imprevedibili? E’questa la base di partenza che deve fare da stella polare all’inquieta tifoseria gigliata che a leggere i commenti sui social network ed ad ascoltare le telefonate nelle radio private di riferimento dei supporters viola, dal post pranzo di ieri, successivamente al pareggio a reti bianche  ottenuto all’Olimpico di Torino, sembrano volgere piu’ al pessimismo in chiave futura che all’attesa serena degli eventi. Ma davvero questa Fiorentina, società, allenatore e giocatori, a vario titolo, meritano tanto umore negativo dopo un punto strappato in oggettive difficoltà tecniche?

    Mancava contro gli uomini di Ventura il numero 33 gigliato, su cui si spera che prima o poi lo staff medico viola ci metta la faccia con la stampa, e quindi anche con la tifoseria, confrontandosi e spiegando, con fattiva chiarezza, l’evoluzione clinica del classe ’85 di Riedling. Chiarezza che serve per il bene dello stesso ex bomber del Bayern, visto le voci sparse che ci sono a Firenze quando provi a nascondere qualcosa, con la paura dell’esterno. Ma contro Cerci e compagni non c’era pure Pepito Rossi, e Vincenzo Montella ha dovuto ripensare il suo attacco, decidendo sia di non mandare allo sbaraglio Matos e Rebic, su cui è ingiusto pesare le responsabilità tecniche del duo tedesco-italoamericano, stante la giovane eta’ del brasiliano e del corato, e di spedire anche un messaggio al proprio  club, per le esigenze in chiave mercato. E proprio da quest’ultimo punto di vista c’è da essere il piu’ sereni possibili, perché bomber dai gol sicuri chi ce li ha, non li svende d’estate, figuriamoci a gennaio; e le trattative semplici esistono alla play- station non nella vita reale. Questa proprietà, Andrea Della Valle in testa, ma anche il fratello Diego che è voluto essere mercoledì scorso vicino alla sua squadra nel momento peggiore dal punto di vista morale, ma anche i dirigenti che si occupano di trattative, da Macia a Prade’, hanno conquistato con i fatti la fiducia assoluta della tifoseria, e sono invidiati non da mezza Italia ma quasi dall’intera Europa pallonara.

    Ecco perché attendendo fiduciosi e senza frenesie le evoluzioni del mercato, bisogna guardare a quanto di buono fatto dalla Fiorentina fino ad oggi, non dimenticandosi mai del punto di partenza (una decadenza estate 2010-2012 lunghissima), e non rinunciando ad essere ambiziosi. La compattezza e la solidità di uno spogliatoio sano come quello viola, in cui ogni inserimento va ponderato anche in termini di equilibri di personalità, per non sciuparlo, fanno si che la formazione che ha il giglio sul petto, sia ancora attaccata alla zona Champions, che abbia rinforzato i propri numeri in termini di imbattibilità difensiva e il gioco del calcio è marchio di fabbrica che mai è venuto meno nel girone d’andata, così come in Europa League e coppa Italia. Farsi prendere dal pessimismo oggi sarebbe ingiusto. Chiedere, come per primo fa Montella, risposte da chi dovrebbe meritarsi la conferma anche dopo gennaio e dai medici che curano i top player offensivi, è invece piu’ che lecito. Nel frattempo piu’ che Moena in val di Fassa, per il prossimo ritiro estivo, il suggerimento di una meta fra Medugorje e Lourdes  pare scontato e duopo, usando un termine desueto. Dalla giornata di ieri in questo senso buone notizie visto che l’infermeria del centro sportivo non vedra’ protagonisti nuovi in settimana. Bicchiere mezzo pieno dunque e fiducia!

     

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