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  • Violamania:| Fra un mese si gioca

    Violamania:| Fra un mese si gioca

    C'è chi se lo ripete almeno una ventina di volte al giorno, quasi per convincere se stesso prima che gli altri: 'Il mercato finisce il 31 agosto, e solo allora sarà giusto giudicare'. Si sveglia la mattina con questo pensiero, se lo dice davanti allo specchio, lo ripete all'edicolante mentre compra il giornale. Va al lavoro e saluta il collega d'ufficio con questo tormentone, accede ad internet e non fa in tempo a controllare la posta elettronica che ha già scritto sul blog o sul forum di riferimento, almeno un altro paio di volte, il mantra di autoconvincimento: 'Le trattative finiscono a fine agosto, guai a dire prima la propria opinione, specie se negativa'. Non ha fatto in tempo ad arrivare a pranzo, che il tifoso-aziendalista viola ha già mandato un sms ad una radio contro chi si permette di criticare il calciomercato di Pradè, ed è in linea su un'altra emittente per sfogarsi contro quei 'disfattisti e pessimisti', a suo avviso 'non autentici tifosi viola', che sono preoccupati dal mercato. Arriva a fine giornata che quella frase ormai l'ha talmente ripetuta che si è davvero convinto del suo contenuto, anche se il giorno dopo ricomincerà da dove aveva lasciato, un po' come Bill Murray nel film 'Ricomincio da capo'.

    Ci sono un italiano (Lupatelli), un argentino (Roncaglia), un egiziano (Hegazy), un colombiano (Cuadrado), e un olandese di origine marocchina (El Hamdaoui). Al  momento il mercato in entrata della Fiorentina assomiglia più ad una barzelletta che all'immagine di un concreto rilancio, dopo il secondo campionato fallimentare consecutivo della gestione Della Valle, soprattutto se raffrontato al mercato in uscita, che ha visto partire un nazionale (Montolivo), un ex azzurro (Gamberini) e due dei migliori giocatori della passata stagione (Natali e Behrami), senza dimenticare Boruc e De Silvestri. Forse i soli 'non rimpianti' sono Kharja ed Amauri, ma è imbarazzante notare come soprattutto la linea mediana sia stata totalmente svuotata, e che al momento tutto vi sia fuorchè certezze. Un peccato davvero, soprattutto perché da circa 48 ore la Fiorentina ha iniziato il proprio ritiro, e - Vincenzo Montella lo sa - questa fase dell'anno è determinante in vista della prossima stagione.

    Il tecnico campione d'Italia Antonio Conte disse nel giorno dell'ultimo scudetto bianconero che la rabbia e la voglia di vincere erano state 'inserite' nella testa dei giocatori proprio nei primissimi allenamenti di un anno fa. Cosa può preparare in queste ore Montella? Con che logica è costruita la sua rosa, e con che spirito può lavorare, sapendo che fra giocatori venduti, quelli in partenza, quelli mentalmente lontani dalla Fiorentina e invece ancora presenti in val di Fassa, senza contare chi è in ritiro con la propria Nazionale olimpica (Neto ed Hegazy), non ci sono certezze? Perché puoi ripetere all'infinito che il mercato finisce fra circa 40 giorni, ma fra un mese i viola saranno impegnati già in un match ufficiale, il terzo turno di Tim Cup, e la Fiorentina non si può permettere di non passare il turno, e poi fallire il primo impegno, una settimana dopo - il 26 agosto -, nella prima di campionato. Essere polemici è sbagliato, non essere preoccupati, nonostante un mercato a rilento - ma non per tutti - è da incoscienti.

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