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  • Violamania: habemus victoriam

    Violamania: habemus victoriam

    • Luca Cellini

    La frase più ricorrente ieri, all'uscita dallo stadio al termine di Fiorentina-Parma, da parte dei tifosi viola era: 'Gl'era l'ora', pronunciata con tipico accento fiorentino. Una liberazione i tre punti conquistati contro i ducali, che sicuramente avranno riportato la mente di tutti i tifosi gigliati a quel 28 marzo scorso, ultima domenica, lontanissima, veramente felice, in cui erano arrivati i tre punti. Sembra passato uno tsunami sul mondo viola negli ultimi sei mesi: dal cambio tecnico alle varie dimissioni del patron, passando per un saliscendi umorale dei tifosi, alle prese sempre più con notizie fuori dal terreno di gioco. Tre punti importantissimi per il morale dell'ambiente gigliato ma soprattutto per lo spogliatoio guidato da Sinisa Mihajlovic, il quale attendeva, dopo il pareggio tutto cuore di Genova, che la scintilla al suo progetto sportivo scattasse.

    Non una prestazione esaltante quella contro gli uomini di Marino per la Fiorentina, ancora lontana da un progetto di gioco concreto, ma undici uomini in campo volenterosi che provano a diventare squadra, aiutandosi e sostenendosi a vicenda, sospinti anche da un tifo non ancora unito ma sicuramente migliore per continuità di cori e di applausi riservati a ciascun ragazzo. I difetti rimangono tanti, soprattutto per ciò che riguarda la concretezza sotto porta: la condizione fisica e le incertezze dei singoli (Felipe ha steso nettamente Lucarelli in area, sessanta secondi prima del penalty a nostro favore), ma pensando al fatto che mancavano Jovetic - assenza che si prolungherà per molto tempo -, Mutu - troppo importante per questa Fiorentina -, ma anche Pasqual e all'ultimo momento anche Cristiano Zanetti e Kroldrup, giusto guardare la faccia bella, oltre che una classifica che migliora.

    L'esempio positivo lo ha dato il capitano, Riccardo Montolivo, lontano dalla migliore condizione fisica, che ha messo polmoni, cuore e assist importanti per i compagni, sostenuti, incitati e spronati soprattutto quando la spinta propulsiva, contro un Parma chiuso e rinunciatario, stava per esaurirsi. Bene la grinta di Donadel, la difesa che non prende finalmente gol, e quella zampata di De Silvestri che carica un ragazzo che ha bisogno di conferme, come tutta la Fiorentina di Mihajlovic. L'avversario ieri al Franchi è sembrato poca cosa, ma quando ti manca qualcosa, ritrovarla, pur con tanta fatica e dopo tanto tempo, ti dà sollievo e fiducia per il futuro. Lavorare da domani più sereni, pensando al Palermo, può sbloccare definitivamente una squadra che, come già detto, non può permettersi di restare nei bassifondi della classifica, che non merita per valori tecnici. Se poi anche Firenze si inizierà a scaldare, con una continuità di prestazioni, ecco che quella scintilla che sembra partita ieri, con un gioco che può crescere, può finalmente trasformarsi in un bel fuoco con cui scaldarsi nel resto del campionato.

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