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  • Violamania: il gol preso ‘a bischero’ c’è sempre, ma cosa vuoi dire a questa Fiorentina? Viola in testa al plotone
Violamania: il gol preso ‘a bischero’ c’è sempre, ma cosa vuoi dire a questa Fiorentina? Viola in testa al plotone

Violamania: il gol preso ‘a bischero’ c’è sempre, ma cosa vuoi dire a questa Fiorentina? Viola in testa al plotone

  • Federico Targetti
Gran Biraghi, o Biro aggir, e tutte le altre declinazioni della spettacolare punizione del capitano viola che ha dato il là, dopo un primo tempo rognoso, alla vittoria della Fiorentina in trasferta, che mancava da circa due mesi e mezzo. Questa può essere la fotografia del pomeriggio gigliato, che restituisce a Italiano una classifica da vertigini e squadre molto meglio accreditate alle spalle. Ironia della sorte, il Bologna ha visto scivolare via la partita proprio nel momento in cui Biraghi ha fatto il Mihajlovic, lasciando di sasso Skorupski con il mancino da fermo. E poi Vlahovic, 30 gol nell’anno solare 2021: per trovare un ragazzo poco più che ventenne che segna trenta gol in un anno in Serie A bisogna tornare indietro fino ai tempi di Angelillo. Questi sono gli uomini copertina, capitano e bomber, ma nella vittoria di Bologna c’è stato molto di più.
 
MICA MALEH – Gioco di parole scontato? Gioco di parole scontato. Ma viene proprio da chiedersi se non sia in caso di mandare in prestito Castrovilli, a questo punto. Il ragazzo proveniente dalla Laguna gioca un calcio efficace, discreto anche all’occhio, e ha nelle corde quell’inserimento che manca invece a Duncan, adatto a un altro tipo di partite. Quello che forse Castrovilli ha in più è il cambio di passo, il dribbling che però non si accende più da tempo, tra infortuni e prove sottotono. Il primo gol in Serie A di Maleh ha sbloccato una partita complicata e dato ragione per l’ennesima volta a Italiano, che lo ha schierato a sorpresa quando tutti si aspettavano di vedere il ghanese. Parte del merito, però, va anche a chi gli ha messo l’assist…
 
ALLA FACCIA – L’allenatore viola, interpellato su Gonzalez alla vigilia, aveva detto: “Non ha ancora i novanta minuti, ma vediamo come utilizzarlo”. Non una bugia, visto che alla fine l’argentino è stato sostituito. Ma il cambio è avvenuto al minuto 79, praticamente l’ha giocata tutta. E come l’ha giocata: tartassato con falli anche molto duri d Dijks e Theate, il numero 22 ha fatto registrare un assist per Maleh e si è guadagnato con la sua rapidità la punizione calciata in porta da Biraghi e il rigore trasformato poi da Vlahovic. E menomale che non era al 100%, altrimenti chissà cosa si sarebbe inventato. Tener fuori il Sottil e il Callejon visti con la Samp e il Saponara di questo inizio di stagione è difficile, ma per loro tre c’è un solo posto in campo, quando Gonzalez sta bene. L’argentino è veramente di un’altra categoria. E lo stesso discorso vale per Torreira: ci sono voluti circa due anni per prenderlo, ma è valso la pena aspettare.
 
PERO… - C’è un però. La Fiorentina non riesce ancora a fare a meno di prendere gol commettendo errori evidenti, ‘a bischero sciorto’, come si dice da queste parti. Succede quasi in ogni partita, con una cadenza praticamente schematica: a partire dall’ultimo clean sheet, il 3-0 di Halloween contro lo Spezia, troviamo: Biraghi e Terracciano che cadono sulla finta e conclusione sul primo palo di Cuadrado con la Juve; Bonaventura che regala palla a Ibrahimovic con il Milan; l’intero reparto che va in tilt due volte in tre minuti con l’Empoli; Igor che molla la marcatura su Gabbiadini in area di rigore con la Samp; Odriozola fuori posizione e in ritardo su Barrow con il Bologna. E’ il dazio da pagare se si vuole proporre un gioco così intenso e proiettato verso l’area avversaria, e i risultati di questo gioco sono apprezzabili. Senza ombra di dubbio, meglio con qualche amnesia difensiva e quinti che com’era prima e tredicesimi. Ma questa Fiorentina è talmente bella che fa quasi rabbia vedere questo neo, e viene spontaneo esortare a rimuovere anch’esso.
 
STOP THE COUNT! – Se il campionato fosse una gara ciclistica, ci sarebbe la testa della corsa, con Milan, Inter, Napoli e Atalanta lanciate in fuga, e poi il plotone atto a inseguire. In testa al plotone c’è la Fiorentina, ma non è tanto questo che fa impressione, quanto leggere i nomi di chi sta con lei o dietro: Juventus, a pari punti (che rabbia la sconfitta all’ultimo a Torino), Roma e Lazio. Siamo consapevoli che, verosimilmente, una o due di queste squadre alla fine riusciranno a superarci. Anche il settimo posto che vale la Conference League sarebbe un trionfo. Ma per il momento non possiamo non stropicciarci gli occhi per una classifica straordinaria, addirittura da gironi Europa League, come ai tempi del primo Montella, quando i gigliati arrivavano quarti e c’erano solo tre posti Champions. Non è che possiamo chiudere qui il campionato in corso? No? Peccato. Ma non sarà così facile scalzare la Fiorentina dal trono d prima tra gli inseguitori.
 

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