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  • Violamania: invito ad Andrea Della Valle

    Violamania: invito ad Andrea Della Valle

    E’arrivato venerdì intorno all’ora di pranzo molto arrabbiato per quello che aveva visto in televisione avvenuto sul campo di Parma, da parte della sua Fiorentina, e prima ancora per quello che aveva sentito dal tecnico che il gruppo viola allena da poco oltre due anni e mezzo, ed è andato via nel post partita contro il Palermo, rinfrancato dal risultato ottenuto dalla squadra gigliata ma anche seccato per alcune cose che non gli sono andate a genio, scritte, dette e suggerite da parte della stampa e della piazza che orbita intorno a Firenze. Sono state 48 ore molto intense quelle trascorse in città da parte del patron ed azionista di riferimento Andrea Della Valle che, ci ha tenuto innanzitutto a spiegare allo spogliatoio, e poi anche a Vincenzo Montella, che tanto si erano lamentati per la gestione della vicenda Neto, e soprattutto del successivo comunicato, perché voler essere trasparenti nel dire come la società valutava la presa di decisione sul mancato rinnovo del portiere brasiliano. Poi Adv ha richiamato tutti agli ordini, a partire dai dirigenti fino all’ultimo dei dipendenti che lavorano in via Manfredo Fanti, ricordando gli obiettivi sportivi ed aziendali da raggiunge a breve-media durata da raggiungere, dando il via libera definitivo all’acquisto di Diamanti, prima di soffrire in tribuna autorità per la sfida contro il Palermo, stringendo anche un patto decisivo con il sindaco Dario Nardella per il nuovo stadio.

    Insomma per un week-end Andrea Della Valle ha fatto il presidente vero, e non solo nominativo, con quell’espressione patron che poco gli si addice perché lui ha capacità e potere di azione per essere il vero numero uno della Fiorentina. Si, perché l’imprenditore leader mondiale nel settore calzaturiero con il marchio Tod’s ha fatto il padrone, e bene ha sussurrato davanti alla stampa che lo ha atteso fuori dal centro sportivo venerdì scorso: “Quando arrivo io risolvo i problemi”. Perché quando c’è chi rappresenta la proprietà, gli altri sono sugli attenti e nessuno sgarra, e non è un caso che non solo Borja Valero e compagni abbiano giocato davanti ai suoi occhi ieri una delle migliori gare della stagione ma che l’azione decisiva del classe ’65 di Sant’Elpidio a Mare abbia permesso di risolvere diverse questioni: trattative in entrata ed uscita, rinnovi di contratto e soprattutto futuro per un’impiantistica migliore del club. Se errori e fraintendimenti sono accaduti è perché la famiglia è stata assente fisicamente all’ombra del Duomo del Brunelleschi, o è stata mal rappresentata, perché quando il genitore non c’è, la creatura viola sbanda, si perde, fa confusione. E’inevitabile. 

    E allora caro presidente Andrea Della Valle l’invito è a vivere il più possibile Firenze e la sua Fiorentina dal vivo, come ha fatto da venerdì a domenica scorsa, senza avere altri rappresentanti della proprietà a fare da filtro, che male si sposano con l’anima romantica del suo club e dei tifosi come lei. Caro presidente ha sbagliato ed allo stesso tempo imparato tanto, molto, da questi dodici anni al timone della sua azienda calcistica, ma ci ha messo non solo tanti soldi, che hanno reso il suo club comunque uno dei più sani e virtuosi non solo del pallone italiano bensì della realtà europea nel suo complesso,e  lo ha fatto sempre con passione e determinazione. Ecco perché è importante che, nel rispetto del suo impegno nelle altre sue imprese, stia sempre più vicino a quelle maglie viola, e, continui a frequentare sempre più spesso il centro sportivo e la sede in viale Fanti, riprendendo quando può anche ad andare in trasferta per seguire Pasqual e compagni. La sua capacità di unire e riaccendere la Fiorentina  deve dimostrarsi nel giorno dopo giorno, e non nel saltuario passaggio per la zona del Franchi. Il calcio dimostra che vince ed ottiene risultati chi sta sul pezzo e non si distrae mai, perché il mondo del pallone è subdolo, ingannevole, e ci si approfitta sempre di chi abbassa la guardia. Se vuole bene alla sua creatura calcistica come fosse un altro figlio,  visto il cuore 100% viola che mette nel seguire le partite e nell’essere decisivo quando è sotto il cielo di Firenze, elimini interlocutori della sua straordinaria famiglia e stia sicuro che si creeranno sempre meno equivoci ed anche la città, pure quella più critica, oltre che la sua squadra, viaggeranno più sereni, compatti e determinati che mai. 

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