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  • Violamania: la Fiorentina deve ringraziare Iachini, ma non può essere lui l'allenatore del futuro

    Violamania: la Fiorentina deve ringraziare Iachini, ma non può essere lui l'allenatore del futuro

    • Iacopo Nathan
    Premettendo che ai fini della classifica la Fiorentina non ha più niente da chiedere a questo campionato, se non la speranza di migliorare il proprio posizionamento e arrivare tra le prime dieci, uscire da San Siro con un punto contro l’Inter è sempre un successo. La partita vista ieri, che la Fiorentina probabilmente meritava di perdere, è stata però segno di compattezza e unione del gruppo, che non ci stava a fare una figuraccia o ad andare in vacanza anticipatamente. Sul piano del gioco la squadra viola è stata praticamente nulla, costantemente in balia delle folate neroazzurre, trovando uno strepitoso Terracciano a chiudere la porta in coabitazione con i legni, potendo recriminare solo in una occasione, con Lirola che si è fatto ipnotizzare da Handanovic.

    IACHINI - Beppe Iachini ha compiuto, nuovamente, il suo dovere, e la Fiorentina non può che ringraziarlo. Maestro di salvezze, esperto nelle difficoltà, ha raggiunto l’obiettivo 40 punti con discreta tranquillità. La squadra viola deve molto al tecnico, che con sapienza si è fatto carico di tutti i problemi che Montella aveva lasciato in dote alla Fiorentina, curandola e facendole concludere serenamente la stagione. Che il calcio champagne non fosse il suo forte, a dire il vero, lo sapevamo, ma non era quello che gli veniva richiesto.

    FUTURO - La Fiorentina sta già guardando al futuro e la questione allenatore è destinata a tenere banco ancora per molto tempo, soprattutto dopo che Juric ha rinnovato con il Verona. Il tecnico croato era nella lista dei graditi da Pradè, anche se la sua scelta è stata quella di continuare con la società che è stata capace di rilanciarlo. I nomi e le idee non mancano, anche se, a maggior ragione dopo una partita come quella di ieri sera, appare chiaro come le strade della Fiorentina e di Iachini siano destinate a separarsi, nel modo più sereno possibile. Rocco Commisso, che sogna il bel calcio e le vette della classifica, dovrà trovare un allenatore di alto profilo, all’altezza dei suoi sogni, a meno che non voglia vivere altre stagioni a cavallo del tredicesimo posto.

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