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  • Violamania: la prima sinfonia non si scorda mai

    Violamania: la prima sinfonia non si scorda mai

    • Francesco Benvenuti
    La vittoria con il Milan ha candidato ufficialmente la Fiorentina al ruolo di outsider del campionato. Il Diavolo si è trasformato in marionetta e i rossoneri sono stati la copia - poco sbiadita, anzi - della squadra di Inzaghi: sono tanti i meriti dei Viola, abili a mostrare al mondo i limiti di una presunta corazzata da oltre 80 milioni di investimenti sul mercato. 

    Ha vinto Paulo Sousa: il suo coraggio, le sue idee, il suo riformismo, con una formazione che ha scioccato addetti ai lavori e tifosi. Chi si sarebbe mai aspettato Roncaglia al centro della difesa? Badelj in mezzo al campo al posto di Mario Suarez? E Gilberto esterno alto? Tutto cambi affinchè nulla cambi, affinchè i tre quarti posti non siano solo memoria ma anche presente e speranza futura. Ripartire dal gruppo 'storico', dal nocciolo duro della Fiorentina, dalle certezze.Paulo Sousa è stato Gattopardo e De Andrè, perché la sua volontà di andare in direzione ostinata e contraria ha vinto sullo scetticismo e le difficoltà di un'estate certo non memorabile.

    Ilicic e Badelj mostruosi.
    Una partita indimenticabile per i due, protagonisti di una storia viola curiosa e con un happy ending, perché con la fiducia dell'allenatore i due potranno essere pedine fondamentali nella lunga stagione 2015/2016. Lo sloveno ha illuminato la scena con la sua qualità e tecnica, mentre il playmaker della Fiorentina ha regalato passaggi cantanti agli esterni e a Kalinic.

    Gli oltre 33000 spettatori del Franchi hanno stappato champagne e urlato al cielo la propria gioia rabbiosa, per una prima sinfonia indimenticabile. Si riparte, sull'onda lunga di tre punti fortemente voluti. La partita non illuda, però: mancano sette giorni alla chiusura del mercato e gli investimenti sono necessari, ma vincere aiuta a vincere e va bene, anzi benissimo, così, per il popolo viola.
     

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