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  • Violamania: la rinascita di Ricky e la veemenza di Chiesa. Europa, ci siamo?

    Violamania: la rinascita di Ricky e la veemenza di Chiesa. Europa, ci siamo?

    • Giacomo Brunetti
    Altro giro, altra corsa. Le finali sono sempre meno e la strada si fa sempre più ripida. Crederci, adesso, è doveroso. Lo ha detto anche Saponara: “Per l’Europa non ci nascondiamo”. Ed è il portavoce di Firenze. La quarta vittoria consecutiva ha donato ulteriori certezze in tal senso: la Fiorentina, nella corsa europea, è presente. E risponde colpo su colpo. Manca ancora tanto, molto, forse troppo. Iniziare a fare calcoli e tabelle di marcia sarebbe un errore madornale. Giocare e continuare a fare calcio nel modo attuale è la chiave giusta: senza troppe pressioni, con leggerezza, nel ricordo.

    Il Crotone è stato spazzato via. All’andata furono dolori, adesso la musica è cambiata. Onore a Pioli, come ha sottolineato anche Zenga prima della partita: ha saputo unire ancor più la squadra, “composta da uomini forti moralmente”, definiti così dal tecnico viola. Ed è vero: non è facile rialzarsi dopo certe batoste. Loro hanno saputo farlo. Anche le seconde linee sono rinate. Eysseric e Olivera, contro i pitagorici, hanno dato ottimi segnali: specialmente il francese, in questo finale, potrebbe essere una risorsa fondamentale.

    Ufficialmente ripreso è Saponara: i vecchi lustri sono ancora lontani ma, se questa è solamente una parte del vero giocatore, al momento alla Fiorentina basta così. I nove milioni di euro del riscatto da definire in estate, al momento, stanno perdendo progressivamente le sembianze catastrofiche che avevano assunto: sono pur sempre troppi, ma meno indolore. Uscito alla distanza con i calabresi, nel secondo tempo ha esaltato il pubblico, fino al delizioso assist per Chiesa. Abbiamo bisogno di Ricky.

    Eccolo, Federico. Una gara in naftalina fino al duetto con Saponara: accelerazione, inserimento e botta che non lascia scampo a Cordaz. E poi sotto la Curva, stringendo e mostrando con veemenza il giglio sul petto, esultando come i ragazzini insieme ai tifosi, al ritmo della voce dello speaker. Partita nel sacco e tre punti. “Non possiamo chiedergli di prendersi la squadra sulle spalle”, lo aveva alleggerito Pioli. Ma dopo l’esordio in Nazionale e il rigore procurato nella seconda gara, stavolta da subentrato, contro l’Inghilterra, la rete al Crotone suggella una settimana da urlo. Difficile non pensare a lui - come avviene da tempo - come direttore tecnico.

    Passo dopo passo, l’Atalanta corre e la Sampdoria continua a zoppicare. I calcoli andranno fatti alla fine. Senza montarsi la testa, martedì a Udine per la trasferta più difficile. Tornare in quel maledetto posto non sarà una passeggiata. Dovremo essere uomini, ragazzi. E uscirne a testa alta.

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