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  • Violamania:| Mutu, Gila e 'legge Prandelli'
Violamania:| Mutu, Gila e 'legge Prandelli'

Violamania:| Mutu, Gila e 'legge Prandelli'

Alla luce delle notizie che durante il periodo natalizio si sono susseguite sul futuro prossimo di Alberto Gilardino, dato da tutti i media calcistici in procinto di trasferirsi alla Juventus in questa sessione invernale di mercato o al più tardi nel prossimo giugno, mi sarei aspettato un'uscita pubblica, magari su qualche giornale di cui è azionista, dell'ex patron e tuttora proprietario del pacchetto di maggioranza della Fiorentina, Diego Della Valle, che - come già inopinatamente è accaduto lo scorso aprile con Cesare Prandelli - chiedesse al bomber numero 11 di Biella un bigliettino di 'auguri di buon anno' in cui giurasse amore eterno alla maglia viola anche per le prossime stagioni. Non è accaduto niente di tutto ciò, e allora i casi sono due: o Diego Della Valle ha imparato che per parlare con un proprio dipendente, invece di usare i media in maniera distorta, si può tranquillamente chiamarlo al cellulare e risolvere le proprie vicende in maniera privata, oppure il futuro di Gilardino è talmente certo che non serve fare richieste al giocatore.

Mi auguro, secondo la nuova 'legge' creata ad arte proprio da mister Tod's per il tifoso provinciale viola, che vede la Juventus come la società nemica in assoluto ed il match coi bianconeri come l'unico fondamentale da vincere in stagione, che valga per Gilardino la stessa normativa che è valsa per Prandelli sei mesi fa: ovvero niente Juventus, perché sarebbe una cosa imperdonabile agli occhi dei tifosi gigliati. Altrimenti non si spiegherebbe perché l'attuale tecnico della Nazionale, che secondo più di una fonte si era incontrato la scorsa primavera con i dirigenti bianconeri - dopo il via libera dell'attuale numero uno viola Cognigni - non è potuto andare ad allenare la Juventus, mentre Gilardino, che (i media all'unisono lo testimoniano) ha dato mandato al suo procuratore di spronare il club della famiglia Agnelli ad acquistarlo, potrà giocare in bianconero. Più di un tifoso della Fiorentina - definizione che non si può dare a quegli stolti che il primo dell'anno hanno contestato il bomber di Biella sotto casa sua - ha chiesto che la proprietà intervenisse nei giorni scorsi a far tacere tali voci insistenti da parte di radio, tv e giornali, che danno per fatto il passaggio di Gilardino alla Juve. Ma io mi chiedo: quale credibilità hanno certi dirigenti, che molto spesso a parole hanno garantito campagne acquisti adeguate ed investimenti, ma soprattutto la volontà di rafforzare il progetto Fiorentina, e poi sono stati puntualmente smentiti dai fatti?

Una Fiorentina che ancora vuol credere in una auspicabile rimonta in classifica, ma soprattutto che guarda a largo raggio in termini di rilancio tecnico, non può rinunciare ad Alberto Gilardino né ora né la prossima estate. E soprattutto, nell'immediato non può rinunciare ad Adrian Mutu. Se fosse stato per me, dopo il caso doping del gennaio scorso, ma soprattutto dopo l'episodio di cronaca di fine ottobre, c'erano tutti gli estremi per un licenziamento per giusta causa, o quantomeno per una cessione. Ma non riesco a capire perché adesso, sempre secondo voci fatte arrivare dalla società viola alla stampa, per una troppo veloce apparizione alla cena natalizia degli sponsor o un allenamento saltato, il rumeno è stato messo sul mercato. Il moralismo nel calcio dei Della Valle sembra 'pret a porter', ovvero disegnato su misura, a seconda delle proprie esigenze. La Fiorentina di oggi con la perdita tecnica di Adrian Mutu rischia seriamente di retrocedere. Non possono essere i vari Diamanti o Floro Flores a sostituire il rumeno, e solo investimenti tipo Giuseppe Rossi sarebbero da ritenersi all'altezza.

A proposito di investimenti: è scattato da poche ore il mercato invernale, e ho ancora in testa le parole di Andrea e Diego Della Valle pre-festività natalizie. 'Arriveranno dal mercato di gennaio due-tre giocatori importanti, che faranno fare il salto di qualità alla rosa di Mihajlovic' hanno detto all'unisono i signori Tod's. Confido in questo senso nella voglia di riscatto del direttore sportivo Pantaleo Corvino, reduce, quantomeno, dalle ultime due campagne acquisti poco utili a sanare vuoti nella rosa, che poi sono gli stessi della Fiorentina di un anno fa: un centrocampista, un terzino sinistro ed un vice Gilardino. Sempre che quest'ultimo non vada veramente via. Ma se viene applicata la 'Legge Prandelli', non ho dubbi: Gila non giocherà mai nella Juve!

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