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Violamania: non pensarci

Violamania: non pensarci

Semmai il calcio italiano avesse avuto bisogno di mostrare la propria cartolina negativa al resto dell'Europa pallonara, ci ha pensato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, con l'ennesima sceneggiata da film di terza categoria che forse neanche lui produrrebbe, a mostrare tutti i limiti dei dirigenti del nostro paese a livello comportamentale e disciplinare. Bene ha fatto la Rai, per una volta, a diventare servizio pubblico effettivo, e mostrare le immagini del post gara di Parma di domenica scorsa, grazie all'operatore tv e al giornalista Alessandro Antinelli, che bloccato da uno stuolo di body-guard faceva il suo lavoro, ovvero porre le domande, e si è trovato a raccontare di un respingimento fisico del patron partenopeo nei confronti di un tifoso che verbalmente mostrava civilmente dissenso per una sconfitta della squadra di Benitez. Peccato che poi la stessa tv di Stato non abbia stigmatizzato a sufficienza quanto accaduto, liquidando il comportamento del numero uno del Napoli come accaloramento da un post partita.

Conviene far finta di non pensare a quanto sta accadendo sempre piu' nel calcio italiano: battibecchi fra dirigenti, giocatori che mandano a quel paese i propri allenatori, atleti che collezionano starlette di dubbia moralità e sono presi come esempi, senza dimenticare gli stadi fatiscenti e sempre piu' vuoti, le eliminazioni in serie nelle coppe europee, ed una scarsa credibilità in tema di doping, applicazione delle regole, rispetto del civile comportamento.
In questo paradossalmente Firenze si sta rivelando una isola felice che, evidentemente beneficia di una comunicazione sempre migliore, di una dirigenza attenta e programmatrice, di una squadra che produce bel calcio, specchio di un allenatore e di uno staff tecnico che pensano al costruire e non al distruggere, accettando le critiche e l'eventuale dissenso, non sfociando mai nella volgarità. Guardate le immagini post eliminazione viola contro la Juventus in Europa League: qualche urlo ad Andrea Della Valle sul fatto che la squadra vada rafforzata, ed il patron gigliato che sorride, risponde con battute, e non si nega ad un singolo supporter che chiede una foto ed un autografo.

Sovrapponete le due immagini, da Firenze e dall'ambiente Napoli, e rimarreste stupiti a riflettere che la formazione con nove punti di vantaggio in classifica è quella partenopea su quella viola.
Meglio non pensare al brutto che accade fuori dalle mura fiorentine, e concentrarsi sull'ultima fetta di campionato, la volata finale che dice che mancano sei giornate e la partitissima di Roma che mettera' in palio la coppa Italia. A prescindere dalla prossima avversaria, che si chiama Verona, la squadra viola deve far finta di non pensare che il terzo posto è ancora raggiungibile e che soprattutto il big match contro Higuain e compagni potrebbe finalmente consentire di aprire la bacheca nella sede di via Manfredo Fanti. Montella e tutta la dirigenza viola, che stanno dando chiri segnali di aver già programmato il prossimo futuro della Fiorentina, dovranno trasformarsi piu' in psicologici che allenatori delle gambe dei giocatori gigliati, dando le giuste motivazioni a quanti stanno tirando la carretta da metà dello scorso luglio, per un ultimo mese che potrebbe diventare magico, facendo si che l'impegno del Bentegodi di domenica prossima abbia la stessa importanza della finale di Tim cup. 

Se si completera' questo salto di qualità, nel frastuono che arriva dal panorama desolante italiano che la circonda, la Fiorentina compira' quel salto qualitativo indispensabile che le servirebbe per compiere un ulteriore passo in avanti nel processo di crescita sportivo. Dal punto di vista societario invece lo ha già fatto, e anche se non esistono scudetti in questo senso, il tricolore del calcio bello e sano, lo ha vinto a mani basse. Lo hanno dimostrato anche i numeri delle presenze di spettatori al Franchi, sempre piu' elevate, tanto da meritare un encomio da parte della Uefa che ha spedito in questo senso una missiva di complimenti direttamente alla società guidata dalla famiglia Della Valle.

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