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Violamania: tre mosse per lo scudetto subito

Violamania: tre mosse per lo scudetto subito

E'stato strano uscire ieri sera dallo stadio 'Franchi' al termine di Fiorentina – Sampdoria perchè per l'ennesima volta in stagione si sono accavallate sensazioni contrastanti, in conflitto fra loro, che però descrivono benissimo l'essenza di questa stagione gigliata, al momento veramente eccellente, nella valutazione del bilancio degli impegni di campionato ed Europa League, ma che ha anche qualche sapore amaro, che lascia ancora interdetti.
La gara contro i doriani, messasi in discesa dopo solo un quarto d'ora, ha rischiato di complicarsi proprio nell'esatta durata di tempo in cui sembrava archiviata per i consueti errori di edonismo che ancora la squadra capitanata da Manuel Pasqual concede. Una formazione che per rendere al suo massimo, piu' che essere al completo tecnicamente parlando, deve andare al 100% fisicamente e mentalmente all'interno della partita. Ogni volta che la Fiorentina non tiene il piede pigiato sull'accelerato, rischia brutte figure e di disperdere punti, e lezioni esemplificative sono le partite interne con Cagliari e Parma, e la sconfitta esterna di San Siro con l'Inter.

Un mese fa molto probabilmente la gara di ieri sera non sarebbe stata vinta. Contro la formazione doriana invece un po' per fortuna, un po' per la scarsezza dell'avversario sottoporta, ed un po' per una cresciuta maturita' nella gestione della palla in zona Cesarini, i tre punti sono stati messi in classifica, pesantissimi perchè permettono alla Fiorentina di agganciare il quinto posto, a quattro dal terzo piazzamento, a completamento di una settimana fatta solo di vittorie, con tanto di qualificazione ai sedicesimi di finale d'Europa League. Niente male per una squadra che aveva perso lo scorso 15 settembre Mario Gomez, e che ieri sera ha giocato senza Ambrosini e Pizarro a centrocampo e con un Giuseppe Rossi stellare, ma che era limitato da un problema all'anca, senza dimenticare un Cuadrado affaticato dai 90' contro il Pandurii. I margini di crescita per la rosa di Montella sono enormi già con questi uomini, senza stare a pensare al mercato che sicuramente, ed anche inutilmente, affoleranno i media nelle prossime due settimane senza calcio giocato. La sensazione crescente che arriva da questa Fiorentina è che non solo il gruppo c'è e sta maturando ma che la gente che ha il cuore tinto di viola ha capito e si è adattata a questa squadra che come l'amata sa farti innamorare ed incavolare allo stesso tempo, salvo come sempre stregarti perchè ti fa battere il cuore comunque.

Da mercoledì prossimo Montella ed il suo staff dovranno necessariamente iniziare a pensare al nuovo tour de force che attente la sua squadra da fine novembre ai giorni di Natale, con un Mario Gomez in piu' nel motore che significa anche nuovi equilibri di squadra e qualche cambiamento tattico. La Fiorentina dovra' dimostrarsi veloce e forte nell'accettare i cambiamenti che il bomberone tedesco apportera' alla formazione gigliata, consapevole che la rincorsa ai piani alti della classifica non è finita, e che in Europa League va conquistato quel fondamentale primo posto che serve per evitare di incontrare le forti terze che arriveranno dai giorni di Champions League. Nel frattempo in società piu' che a chi arrivera' o verra' ceduto nella sessione invernale di mercato, bisognera' iniziare a definire chi queste decisioni dovra' prenderle. Il tergiversare sul futuro di Prade' non fa bene, perchè al di là del valore del d.s. gigliato, è oggi che si costruiscono le squadre per la prossima stagione. La Fiorentina non ha sbagliato una mossa nelle manchevolezze estive che aveva ad inizio di questa stagione: rinnovo di Pasqual, fiducia illimitata a Neto, crescita costante di Pepito Rossi ed una proprieta' sempre piu' vicina alla propria gente (leggi partecipazione del patron Della Valle ai funerali di Borgonovo o la festa del Museo della Fiorentina). Oggi rimandare quello che invece è stato annunciato verra' deciso a marzo prossimo, col nuovo c.d.a., non avrebbe senso. Come cullarsi su cio' che è stato fatto in questa prima parte di stagione. Del resto lo slogan della squadra vincente dell'epoca prandelliana era il giusto: 'Ogni traguardo è un nuovo inizio'. 


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