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  • Violamania:| Otto punti all'obiettivo

    Violamania:| Otto punti all'obiettivo

    L'ingiusta sconfitta contro l'Inter, alla luce soprattutto dei venti minuti finali del primo tempo di altissimo livello e di quell'occasione fallita da Gilardino all'alba della ripresa, è stata la sintesi di cose che ormai dovrebbero essere acquisite e servire da lezione in vista del futuro. Ad esempio, la pericolosità viola in area avversaria è aumentata da quando Gilardino ha un uomo al suo fianco come Mutu; ma se poi in panchina hai Babacar, e lo metti sia a Palermo che contro l'Inter a cinque minuti dalla fine, vuol dire che non ti fidi del giovane diciassettenne, e che in rosa ti manca un uomo da otto-dieci gol che si alterni a Gilardino. La mossa di Eto'o punta larga a destra era facilissima da intuire, sapendo le difficoltà che hai a sinistra, dove Pasqual cresce ma la fase difensiva è ancora un optional. E' un anno e mezzo che mancano un terzino sinistro ed un attaccante, ed anche ieri, come a Palermo, tredici milioni di euro spesi la scorsa estate erano fra panchina e tribuna. Speriamo che i mancati tre punti di ieri mettano a tacere quanti, dopo ogni vittoria, parlano di svolta. Questo è un anno grigio, anonimo, dove ci sono grave colpe da parte di tutti (fuorchè dei tifosi). Occorre fare otto punti per l'unico obiettivo stagionale che rimane, la salvezza, e nient'altro.

    Anzi, otto punti ci sono che andrebbero sciolti, al di là della quota 40 che vale una permanenza in serie A, traguardo anonimo di una squadra che ha il quinto monte ingaggi e ambizioni societarie di prestigio. Ecco otto punti da realizzare, per un altro obiettivo importante da raggiungere da qui a fine stagione: 'Recuperare quell'entusiasmo che si è visto dopo Palermo. La gente che ci fermava per strada e ci faceva i complimenti e ci caricava in vista della prossima partita'. Parole di Valon Behrami, ragazzo sveglio arrivato neanche un mese fa, che ha già capito come occorre riconquistare il cuore della gente, del tifoso, di quello che ha un macigno sul cuore perché qualcuno, fra prestazioni vergognose, promesse non mantenute e cattiverie gratuite, gli ha fatto perdere quella passione che non può essere sostituita con un assegno che ripiani il bilancio a fine anno. Ecco gli otto punti principali che la società viola, a mio avviso, deve realizzare da qui a fine stagione.

    1) L'azionista delle quote di maggioranza Diego Della Valle deve re-impossessarsi della sua Fiorentina a 360 gradi, tornando ad essere vertice attivo del club, che deve gestire con presenza assidua a Firenze, parlando ai tifosi di progetti futuri - con o senza Cittadella -, e dettando le linee guida di una società che ha perso almeno un anno fra polemiche, veleni e dispetti.

    2) L'azionista di riferimento Andrea Della Valle deve tornare ad essere presidente, anche lui più presente a Firenze, decisionista e dialogante con le istituzioni cittadine e con i tifosi.

    3) Il direttore sportivo Pantaleo Corvino ammetta i molti errori commessi negli ultimi diciotto mesi, invece di promettere chissà quali 'vendette' verso chi critica il suo lavoro. Si tiri su le maniche ed operi di conseguenza, con l'umiltà e la professionalità dimostrate nei suoi primi anni fiorentini

    4) Il tecnico Sinisa Mihajlovic si dimostri, entro un mese, di essere un tecnico 'da Fiorentina'. La sua panchina, come ha detto lui stesso, è molto ambita, e fino ad oggi si è fatto notare più con la lingua che con il gioco in campo. Contro Inter, Juve e Roma, anche il Brescia gioca bene. La sua squadra deve ancora giocare novanta minuti di calcio per intero e fare grandi prestazioni con formazioni del medesimo livello dei viola.

    5) Si decida, entro massimo la fine di questo mese, che ne sarà del futuro dei vari svincolati. Da 17 giorni Comotto, Santana e Donadel possono firmare 'gratis' per altri club. E' possibile andare avanti con questa situazione?

    6) La proprietà, dai fratelli Della Valle al suo d.s., incontri i giocatori più rappresentativi, da Gilardino a Montolivo passando per Vargas, e a seconda del progetto per l'anno prossimo faccia firmare i prolungamenti di contratto o li metta sul mercato. Queste incertezze sui big vanno sciolte subito, e non a fine campionato, per riprogettare il riscatto per l'anno prossimo.

    7) Tutti i giocatori della rosa, da Mutu - che ha da farsi perdonare un pacco di sciocchezze - fino a Cerci - pagato a peso d'oro - devono dimostrare di meritare lo stipendio che prendono regolarmente a fine anno. In campo vanno loro, e ad oggi è possibile contare sulle dita di una mano prestazioni sufficienti o appena dignitose, in sei mesi di campionato.

    8) Si aprano le porte a Firenze. I giocatori, ancora troppo spesso abituati ad una vita non professionale fuori dal campo, tornino a frequentare le feste dei Viola Club, e si aprano le porte agli allenamenti, almeno quelli allo stadio. Occorre tornare a sorridere ed entusiasmare, perché quei trentamila visti ieri con l'Inter hanno amore nel loro cuore, e devono tornare ad esserci, anche con prezzi di biglietti ed abbonamenti adeguati, pure in sfide contro Lecce e Cesena.

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