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    Violamania: primo processo

    La seconda sosta del campionato di serie A per gli impegni delle rispettive nazionali in vista delle qualificazioni a 'Brasile 2014' permette di poter fare un primo bilancio serio sul momento in casa Fiorentina in base alla situazione di classifica delle due competizioni cui sta partecipando il club viola, incrociato con le contingenze che hanno condizionato i due mesi di questa stagione che per la società gigliata comunque vada dovra' essere di svolta.
    Una sorta di primo processo che, a giudicare quello che si legge su internet attraverso blog e social network vede la rosa di Montella condannata senz'appello, con molta piu' delusione che soddisfazione per le 11 gare ufficiali fin qui disputate.

    Molto piu' freddamente bisogna partire dalle ambizioni che, a giudicare dalla campagna acquisti estiva e dalle parole dichiarate dai massimi dirigenti della Fiorentina, vogliono quest'ultima come destinata a fine campionato ad un piazzamento nella futura Champions League e a piu' strada possibile fatta nelle due coppe a cui la Viola partecipa: Italia ed Europa League.

    Immaginando un processo l'avvocato d'accusa avrebbe diversi motivi per essere negativo sull'analisi in casa gigliata: innanzittutto i punti persi, soprattutto quelli casalinghi contro Parma e Cagliari persi per ingenuità negli ultimi minuti, ma anche la prestazione di San Siro contro l'Inter che ha fatto tornare a casa con un pugno di mosche, e l'opacità di un gioco, quello della banda di Montella, sempre piu' spento e poco fluido.

    L'atto d'accusa proseguirebbe con gli infortuni di Rebic e Mario Gomez, con quest'ultimo che si potrebbe rivelare un'incognita in termini di recupero, cui vanno aggiunti i punti interrogativi su vari acquisti, da Ilicic a Wolski, passando per Joaquin e Vecino che non stanno rendendo per quanto promesso.
    L'avvocato della difesa potrebbe invece obiettare che proprio l'infortunio del 'panzer' tedesco ha condizionato quel processo di trasformazione tecnica tattica che la Fiorentina stava cercando di attuare, che gli arbitri ci hanno messo del loro in alcune gare (Cagliari su tutti) e che per essere il primo anno sul doppio asse Italia-Europa, la squadra viola ha 'retto' il colpo, in attesa del recupero dei giocatori migliori, consegnando tre elementi alla Nazionale italiana, di cui il prodigioso recupero di Giuseppe Rossi, cui va aggiunto l'eccellente rendimento dei vari Borja Valero e Ambrosini e la scoperta di Matos.

    Se bisognasse emettere una sentenza sulla Fiorentina di questa primissima parte di stagione sarebbe certamente di assoluzione con varie attenuanti, perchè è impossibile non giudicare la squadra gigliata senza tenere conto delle tante assenze, dei viaggi fatti e delle circostanze che hanno determinato certi risultati.

    E'ovvio che se la base di partenza è lo scudetto, come qualcuno troppo frettolosamente aveva avvicinato come obiettivo alla squadra viola, tutto si giudica in maniera negativa. Se poi si pensava che la Fiorentina potesse ripetere il gioco spumeggiante di un anno fa, evidentemente si e' troppo abituati alla play station rispetto alla realta' che fa del nostro campionato uno dei tornei sempre piu' difficili che c'è in Europa. E proprio le prestazioni in campo continentale dovrebbero essere d'orgoglio per chi per quasi due anni ha subito lo scempio di assistere a gare di fatto non giocate (gestione Mihajlovic-Delio Rossi), ed una proprieta' lontana come non mai dalla realtà fiorentina.

    Certo, ci sono tantissime cose da migliorare, ed alcune pecche dalle trattative svolte negli scorsi mesi caldi sono indubbiamente emerse, ma è presto per gettare alle ortiche sogni di gloria. Il prossimo mese sarà indubbiamente maggiormente decisivo. Solo in quel momento, se la classifica vedra' i viola ancora lontani dalla testa del campionato o delusioni in sequenza in campo europeo, si potranno accendere dibattiti e muovere atti d'accusa. Per adesso il bilancio è sufficiente, in attesa di tempi migliori. La Fiorentina ha bisogno, soprattutto da parte dell'ambiente e dei suoi tifosi, di pensare positivo, e non trasformare da subito, il match contro la Juventus, in quello dell'anno, come capitava in quelle stagioni in cui l'obiettivo era solo battere i bianconeri. C'è un'annata da onorare fino in fondo, e non può bastare un successo sulla rosa di Conte, per guardare con fiducia al domani.


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