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  • Violamania:| Qualche risposta a Mencucci
Violamania:| Qualche risposta a Mencucci

Violamania:| Qualche risposta a Mencucci

  • Luca Cellini

La notizia più interessante del week-end, che si è appena chiuso in casa viola con la terza amichevole estiva giocata contro il Montebelluna, non è tanto il (previsto) risultato estremamente negativo in termini di rinnovo abbonamenti (poco più di 10mila tessera alla chiusura delle prelazioni di venerdì scorso), quanto la sorpresa dell'amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci, che non riesce a spiegare i 'perché' di tale dato. Proviamo dunque a ricercare i motivi per cui molti tifosi gigliati, pur innamorati fino al midollo della squadra viola, hanno deciso - alcuni per il momento, altri fino a fine campionato - di non fare l'abbonamento, precisando che colui che ha già fatto la tessera per la prossima stagione non è 'il supporter perfetto', in quanto le motivazioni per non farlo, quest'anno in particolare, sono tante e tali che ogni decisione va rispettata.

1) La tessera del tifoso. La Fiorentina, invece di organizzare una conferenza stampa di presentazione di suddetto dispositivo in una mattinata di inizio giugno, poteva ospitare un evento all'interno dell'Estate viola, quantomeno per far capire vantaggi e svantaggi della tessera, creando un contatto con i tifosi diretto.

2) I prezzi. In tempi di crisi economica ancora non superata, nonostante l'agevolazione del tipo 'porta un amico, ti agevoliamo nel prezzo del tuo abbonamento', la Fiorentina ha tolto riduzioni in curva per le donne e per i portatori di handicap, portando lo sconto in altri settori a percentuali minime.

3) La vicenda Prandelli. Inevitabilmente, anche a mesi di distanza, hanno lasciato strascichi le dichiarazioni dei massimi vertici viola, i quali spergiuravano sulla permanenza anche per quest'anno del neo tecnico della Nazionale. Al di là di come è finita la vicenda, la società ha dimostrato fragilità e poca personalità nel dialogo con la Figc e con i tifosi stessi.

4) Il mercato. Premesso che sono arrivati giocatori da verificare - D'Agostino è fermo ai box, Boruc e Insua vengono da campionati differenti -, manca non tanto il 'colpo ad effetto', quanto la certezza che, se la Fiorentina per ora ha speso circa 11 milioni di euro, per fare cassa dovrà molto probabilmente far partire un big (oltre Mutu) fra Frey, Vargas e Gilardino per pareggiare i conti.

5) Società senza vertici. Al momento in cui sto scrivendo, la Fiorentina non ha un presidente, unica fra le società professionistiche; in più ha un patron dimissionario e manca la figura del direttore generale. Non è l'immagine di una società solida, cui fare affidamento.

6) Poco potere decisionale. La Fiorentina è l'unica società di A a non ricoprire cariche in Lega e l'anno scorso ha dimostrato nella vicenda Fiorentina-Milan, la cui data fu spostata tre volte, di non saper tutelare i propri tifosi nei casi di emergenza.

7) Tifoso come prodotto. La Fiorentina non vince una partita dallo scorso 26 marzo eppure, a parte Andrea Della Valle dopo la sconfitta di Bergamo ad aprile, nessun tesserato ha chiesto scusa, anche recentemente, per un finale di campionato ingiustificabile, né la società ha fatto qualcosa per riaccendere l'entusiasmo.

8) Città poco vissuta. Oltre alla mancanza di vertici societari, la Fiorentina continua a dimostrarsi distaccata dal tessuto sociale della città: poca cura degli ex giocatori viola e delle realtà della Firenze di ogni giorno, lentezza nei contatti con l'amministrazione comunale (vedi vicenda Mini-centro sportivo).


9) Stadio scomodo. La Fiorentina poco o niente ha fatto, se non grazie al lavoro in sinergia con Questura e Prefettura, per agevolare l'accesso dei tifosi allo stadio, non provvedendo però al problema parcheggio e al flusso e deflusso prima e dopo la partita.

Tralasciando il grande alibi tv - costi bassi e partita vista comodamente da casa -, tutte queste risposte al perché, ad oggi, ci sono stati pochi abbonamenti venduti, possono sembrare scuse per il tifoso che non vive la domenica allo stadio senza la sua Fiorentina. Eppure sono motivi validi e tutti fondati, in cui chiunque, anche l'innamorato viola, può ritrovarsi. E sono riflessioni su cui Sandro Mencucci e tutta la società gigliata farebbero bene a riflettere, sperando che i primi gol ufficiali di Jovetic e Gilardino portino ad un'inversione di tendenza da qui al 31 agosto.


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