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  • Violamania:| Quale allegria...
Violamania:| Quale allegria...

Violamania:| Quale allegria...

Il primo pensiero che ti viene in mente al fischio finale di Fiorentina-Cesena è che con i tre punti conquistati contro i romagnoli, non importa in che maniera, i gigliati tirano un bel sospiro di sollievo. La società viola aveva chiesto ai tifosi di stare vicini alla propria squadra, e oltre agli abbonati altre 13mila persone hanno acquistato il tagliando, non certo per un big match di serie A, ma perché nel momento di massima sofferenza il fiorentino non abbandona la formazione che le fa battere il cuore. Poi però già uscendo dal 'Franchi', quando il nervosismo inizia a lasciare spazio alle riflessioni, non può che venire in mente quella canzone di Lucio Dalla - ieri splendidamente omaggiato nel pre-gara - dal titolo 'Quale allegria'. Sì, perché al di là dei tre punti, che ancora non mettono al sicuro la Fiorentina da una classifica un po' meno pericolante in chiave salvezza (ma solo un po'), ci sono diverse situazioni negative che è inutile far finta di non vedere.

Inutile non accorgersi che ieri Firenze si è stretta intorno alla sua Fiorentina, mentre la società come sempre si è mostrata assente. Il solo Andrea Della Valle presente nel primo tempo in tribuna autorità, il presidente Cognigni assente, così come - da oltre un mese - il direttore sportivo Pantaleo Corvino. Inutile cercare tracce di Diego Della Valle, quello che si definisce il primo tifoso della squadra. Ecco, ma se proprio nel momento più difficile degli ultimi sei anni i dirigenti gigliati si danno 'alla macchia', che senso ha chiedere impegno ai propri giocatori, e la vicinanza del pubblico? Una società che colleziona figuracce in sequenza, che parla di fair play finanziario e calcistico e poi, ad esempio, fa ricorso per la squalifica per un proprio giocatore che tira un cazzotto ad un avversario, forse perché la penuria di scelte per Delio Rossi costringe a dover ricorrere a tutti, anche a costo di andare contro i propri principi spiattellati a mezzo stampa.

La vittoria di ieri ha un sapore dolceamaro, perchè ha evidenziato ancora una volta la pochezza di un gruppo che non ha leader, non ha carattere, e che soprattutto presenta un attacco ai limiti della decenza, con una prima punta presa a gennaio che non segna da quasi un anno - Amauri - e un altro che è stato fermo 12 mesi e che non può che fermarsi ogni tanto - Jovetic -, con Cerci sempre più ridicolo nei suoi atteggiamenti - ieri dieci minuti quasi per allacciarsi le scarpe e subentrare al compagno infortunato -, e Ljajic spedito in tribuna, per l'ennesima bocciatura stagionale. E' una gioia effimera esultare per una vittoria contro il derelitto Cesena, quando hai il settimo monte ingaggi e dovresti ambire ad altro, e sapere che in una società che produce un bilancio in perdita di 25 milioni di euro si parla di progetto e nessuno paga per le colpe commesse. 'Quale allegria Fiorentina, se non riesco neanche più a immaginarti, senza sapere se strisciare, se volare, insomma, non so più dove cercarti...'.

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