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Violamania: quando finisce la farsa?

Violamania: quando finisce la farsa?

Una delle frasi piu' infelici della recente storia della Fiorentina fu pronuncia il 17 settembre 2011 dal presidente esecutivo Mario Cognigni che, alla vigilia di un delicatissimo match dei viola contro l'Udinese, raduno' la stampa presso il centro sportivo gigliato per annunciare che 'la farsa', come la chiamo' lui, per il rinnovo del contratto di Montolivo, era finita. Il giocatore, a detta del 'braccio destro' di Diego Della Valle nel club di via Manfredo Fanti a Firenze, aveva rifiutato l'ennesima proposta di estensione del suo contratto, che sarebbe scaduto poi nel giugno 2012, ovvero 9 mesi piu' tardi, e che quindi la 'commedia' fatta a suo avviso dal centrocampista di Caravaggio e dal suo entourage sulla vicenda, poteva dirsi conclusa. Si trattava di un primo atto della guerra dialettica, in realtà unidirezionale, fra i vertici della Fiorentina ed il mondo che circondava l'allora numero 18 viola, con il rincaro della dose, ad opera dello stesso Cognigni, 9 giorni dopo, quando svelo' in un'intervista al quotidiano 'Corriere fiorentino', una frase che lo stesso Montolivo avrebbe pronunciato davanti al patron Andrea Della Valle, sulle sue aspirazioni calcistiche non esaudite visto che non poteva sopportare di vedere:'Nocerino al 'Camp nou' mentre io sto qui'. Una strategia ben precisa quella dei vertici della Fiorentina che doveva portare al discredito dell'attuale capitano del Milan agli occhi dei tifosi, cosa che poi puntualmente avvenne, mentre in realtà il tecnico di allora, Sinisa Mihajlovic, non era assolutamente d'accordo, tanto da non togliere mai il ruolo di titolare al ragazzo prodigio cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta.

Non solo quelle inopportune frasi di Montolivo portarono effetti devastanti nello spogliatoio e nei risultati, con puntuale sconfitta ad Udine, e delegittimazione dell'ex uomo con la fascia al braccio della Fiorentina nell'ambiente; ma tanti giocatori contattati poi nelle due sessioni di mercato successive, quella di gennaio e poi quella estiva 2012, si rifiutarono di accettare il club viola, non tanto per una classifica che si faceva sempre piu' deficitaria per Gamberini e compagni, ma anche e soprattutto perchè non si capacitavano come era possibile che un dirigente di società potesse svelare i segreti di colloqui privati con i calciatori, a mezzo stampa e alla luce del sole. Solo un intervento deciso di Andrea Della Valle,la scorsa estate, che si ricolloco' al centro della scena della Fiorentina, decidendo di testa sua i nuovi dirigenti (Cognigni infatti aveva contattato Claudio Ranieri come tecnico e Gabriele Oriali come d.s., scatenando una mezza insurrezione della piazza, soprattutto per il possibile nuovo futuro allenatore viola), porto' all'avvento di Daniele Prade' come uomo mercato,  con a sua volta l'ex d.g. della Roma che scelse Vincenzo Montella come neo mister gigliato, con gli splendidi risultati poi osservati negli ultimi 12 mesi a Firenze. La Fiorentina però dal caso Montolivo non sembra aver imparato molto se è vero che a poco piu' di tre settimane dallo snodo fondamentale della stagione, ovvero il preliminare di Europa League, si trova ancora a dover risolvere la grana rinnovo del contratto di Ljajic, scadenza giugno 2014, con il presidente Cognigni che soltanto 9 giorni fa, da Moena, ha parlato della vicenda come una 'non priorita'.

Se con le prestazioni del giovane serbo soprattutto negli ultimi 4 mesi dello scorso campionato ha vinto la politica del rilancio dello stesso Ljajic, attuata soprattutto grazie al lavoro e alla pazienza messaci sul giocatore da Vincenzo Montella, è assolutamente inconcepibile, come invece hanno per interi mesi pensato in Fiorentina, che lo stesso numero 22 viola potesse prolungare il suo legame con Firenze per meri motivi di riconoscenza verso società e piazza. Chi infatti pensava che la 'fame' monetaria del suo procuratore, Fali Ramadani, si fosse sanata con la corposa, monetariamente parlando, cessione di Stevan Jovetic all'estero, e conseguente ricca parcella per l'agente di origine albanese, evidentemente dimostra di non conoscere il calcio. Si, è vero, lo stesso delegato alle trattative per Ljajic aveva promesso meno di un mese fa un rinnovo con la Fiorentina senza difficolta', ma quest'ultimo è la stessa persona che, complice qualche giornale amico, ha fatto di tutto per portare Jojo alla Juventus, non riuscendoci davanti alla fermezza soprattutto di Diego Della Valle. Le parole dell'allenatore viola sabato scorso da Moena, quando ha parlato di un Ljajic 'contrastato', sono state sagge ed allarmanti al tempo stesso perchè lo stesso Montella vorrebbe sapere se sul classe '91 di Novi Pazar ci può contare tecnicamente a media-lunga scadenza oppure se deve definitivamente accantonarlo. E nella trattativa per il possibile rinnovo dello stesso ex talento del Partizan Belgrado bisogna chiedersi: vale la pena tenere un giocatore per un solo anno, come è accaduto la passata stagione nella Fiorentina con Jovetic, per meri motivi economici-infatti si parla con insistenza di inserimento di una clausola rescissoria allegata all'eventuale prolungamento- avendo in rosa per i prossimi 12 mesi un elemento che non è pienamente convinto di restare in questa squadra in cui ci sarebbe principalmente bisogno di gente motivata? A prescindere dalle risposte a tali quesiti, in questo caso davvero c'è necessita di mettere al piu' presto fine alla 'farsa' rinnovo o non rinnovo di Ljajic. La rosa di giocatori che domani tornera' ad allenarsi in val di Fassa, Montella ed il suo staff e, tutto l'ambiente viola, esigono serenita' e concentrazione, mentre  questa vicenda sta facendo di tutto per togliere sia l'una che l'altra componente.

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