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  • Violamania: quella faccia da funerale

    Violamania: quella faccia da funerale

    Dice un vecchio adagio: il buongiorno si vede dal mattino. E se questo è il buongiorno di Paulo Sousa c'è poco da stare allegri. Ci spieghiamo subito: l'allenatore ha parlato per la prima volta dall'inizio della nuova stagione subito dopo l'amichevole contro il Trentino Team.

    La gara era quella che era, qualche indicazione positiva, benché l'avversario non fosse di certo probante, c'era stata. Insomma, non ci aspettiamo di vedere quello che abbiamo visto, ovvero un Paulo Sousa con una faccia funerea, un'aria triste e con toni molto bassi e freddi. 

    Si vede che è preoccupato, si vede e si sente anche un certo distacco ("L'anno scorso sapete quanto ho lottato per tenere determinati giocatori adesso mi occupo solo di campo", "Non mi aspetto nulla, mi aspetto solo di allenare"). Probabilmente è la posizione di attesa di uno che è rimasto scottato lo scorso inverno, quando la squadra era al vertice del campionato e non è stata rafforzata, e che ha sentito determinate cose a stagione terminata.

    Del resto che Corvino sia in una posizione non facile è evidente a tutti. Avendo avuto soldi a disposizione non sarebbe andato a prendere solo giovani di belle speranze ma anche qualche calciatore già fatto e pronto per lottare per il vertice. La faccia di Sousa, ahinoi, è lo specchio attuale della Fiorentina.

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