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  • Violamania:| Riacquistare dignità

    Violamania:| Riacquistare dignità

    L'errore più grande commesso dalla società viola all'indomani della sconfitta contro il Bayern Monaco, datata 10 marzo 2010, fu pensare che, sostituendo un solo elemento del proprio progetto calcistico, l'allenatore, potesse comunque bene o male ricalcare quello straordinario periodo, fatto di risultati e bel gioco, e che aveva portato, in cinque anni, oltre che quattro qualificazioni in Champions League (al netto delle penalizzazioni di Calciopoli), l'aver sfiorato un quarto di finale della 'coppa con le orecchie'. Per pur bravo che sia, un allenatore non rende mai da solo una società organizzata e vincente un progetto. Il lustro di successi conseguito con Cesare Prandelli fu il risultato infatti di un club che vedeva i suoi proprietari presenti molto spesso in città, partecipativi alla vita societaria e vogliosi di investire milioni di euro nel progetto sportivo che era nelle mani, oltre che di un tecnico preparato, pure di un direttore sportivo ambizioso e gran lavoratore. Costretto Prandelli a scegliere la strada della Nazionale, i fratelli Della Valle sono scomparsi dai radar fiorentini, trovando nelle vicende di Calciopoli un alibi perfetto, accompagnato anche dal risentimento per il mancato mantenimento di promesse fattegli dalla vecchia amministrazione cittadina al momento del loro avvento,

    Il periodo da 'oligarca' di Pantaleo Corvino (soprattutto dopo la cessione di Felipe Melo, che gli ha portato benefici in ogni senso), anch'esso lasciato tremendamente solo da chi doveva guidarlo e controllarlo, ha fatto sì che la Fiorentina si trasformasse da squadra vincente, e modello di organizzazione e di gioco anche in Europa - vi ricordate i complimenti di Iniesta e Ferguson in quel gennaio 2010? - in un'accozzaglia di uomini allo sbando, senza progetto, organizzazione e futuro. Sono passati quasi due anni, in cui si è assistito ad episodi fuori dal campo da parte dei tesserati viola che hanno fatto vergognare soprattutto i tifosi e non chi si è reso protagonista di quelle gesta. Gli stessi supporters della Fiorentina si sono sentiti abbandonati, puniti 'per non aver commesso il fatto', spettatori sempre più increduli di prestazioni insulse sul terreno di gioco, mentre il club aggiungeva dichiarazioni inutili, gaffe spesso dannose e pseudo-progetti di rilancio, nascosti dietro parole come 'patto con la città'. Oggi la sensazione è che la storia d'amore tra i Della Valle e Firenze sia al capolinea. Difficile rimproverare qualcosa ai tidosi, che hanno dimostrato di potersi riaccendere con poco, ma che in quasi dieci anni di gestione del club da parte dei fratelli Tod's non sono mai stati capiti. Le storie d'amore caratterizzate da fuoco e passione possono concludersi o molto bene o 'in tragedia'. Starà soprattutto a chi detiene il pacchetto di maggioranza della società decidere quale futuro darsi.

    Concretamente, per ciò che riguarda il presente, tutto è legato ad un allenatore, che per cultura del lavoro e sapienza dialettica ricorda proprio Prandelli, e ad un talento che può diventare un campione. Augurandosi che questi due elementi possano dialogare, dopo le ultime frizioni legate soprattutto a dichiarazioni da parte del talento montenegrino che puzzano di scusa in vista del prossimo mercato, da qui a fine campionato occorrerà darsi degli obiettivi. Innanzitutto nel club: cosa voler fare di questa Fiorentina? Servono, se si vuole riacquistare fiducia, fatti concreti, più che parole e visite volanti. Serve un serio confronto con la città e con le sue istituzioni, e gente 'fresca' che sappia masticare calcio. Occorrono persone motivate e in grado di portare nuova linfa e nuovo entusiasmo, dopo due anni da cancellare. Delio Rossi nel frattempo, escluso che quest’anno si possa riagganciare il treno europeo, inizi a fare delle scelte anche drastiche, con l'esclusione da subito di chi a Firenze non ha un domani. Il tecnico gigliato riprenda a fare un calcio organizzato, visto in maniera solo accennata fino ad oggi, e punti sulla freschezza anche di qualcuno dei giovani che hanno riacceso i cuori dei tifosi durante il bel Torneo di Viareggio. In attesa che da Casette d'Ete si capisca che futuro sarà, nessuno meglio dell'allenatore di Rimini può essere garanzia per i tifosi, e può indicare quale sia il progetto tecnico-tattico per l'immediato presente di questa Fiorentina che ha come solo obiettivo stagionale rimasto, quello di riacquistare dignità. Qualcosa che qualcuno si è (s)venduto, non certo perché il club è in autofinanziamento.

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