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  • Violamania: Ribery da solo non basta, se non cambia qualcosa si lotta per la retrocessione

    Violamania: Ribery da solo non basta, se non cambia qualcosa si lotta per la retrocessione

    • Iacopo Nathan
    Il ritorno in campo della Fiorentina, pur con la felicità di essere finalmente tornati a calcare il prato verde, non è andato affatto come i viola si aspettavano. La squadra di Iachini è ancora nel limbo, rischiosamente vicina alle zone rosse della classifica, e il primo obbiettivo è quello di raggiungere il prima possibile i 40 punti e la salvezza. Che la partita contro il Brescia non sarebbe stata facile, dopo quasi tre mesi di stop, era chiaro a tutti, ma la Fiorentina si è impegnata per non portare a casa tre punti, facendo tutto ciò che di sbagliato poteva fare, dominando la gara, senza riuscire a trovare il gol.

    RIBERY- Naturalmente la nota più lieta della gara è sicuramente il ritorno in campo di Franck Ribery, cervello e motore della Fiorentina, vero trascinatore dei viola. Dai piedi del numero 7 sono passate tutte le azioni più pericolose della squadra di Iachini, ed è stato l’unico capace di cambiare passo e trovare spazi nella chiusissima formazione del Brescia. Il ritorno in campo dopo 204 giorni ( dal 30 novembre contro il Lecce) è stato più che positivo, e l’ex Bayern Monaco sarà sicuramente un’arma in più per la Fiorentina, che non potrà però fare affidamento solo sul giocatore francese ormai trentasettenne, con il tecnico viola che dovrà studiare situazioni alternative.

    ERRORI- Il vero problema della Fiorentina è stato il commettere troppi errori, in una gara per lo più dominata, ma che ha visto tante piccole imperfezioni allontanare i viola dalla vittoria. La prestazione di Caceres ne è l’esempio più chiaro, l’uruguagio, che è sempre stato un pilastro della sua squadra, prima ha concesso un rigore al Brescia, per poi farsi espellere ingenuamente, lasciando i suoi in inferiorità numerica per venticinque minuti. Anche Federico Chiesa si è macchiato di alcuni errori grossolani, soprattutto quando dopo aver recuperato palla da Joronen non è riuscito ad inquadrare la porta, spalancata e senza portiere. Per non soffrire da qui alla fine della stagione, la Fiorentina ha un disperato bisogno di lucidità e di gol, cose che sono mancate nella gara con il Brescia.
     

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