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  • Violamania| Riccardo, facci sognare!

    Violamania| Riccardo, facci sognare!

    • Luca Cellini

    Chissà se in queste ore di attesa, prima di infilare quella maglia azzurra e fare il tuo esordio in un Mondiale, caro Riccardo Montolivo, ti ricorderai i tempi in cui a Firenze ti urlavano 'scarso' dalla torre di Maratona fino alla Curva Fiesole. Frotte di pseudo-tifosi viola, dal loro posto in tribuna d'onore (ottenuto grazie all'abbonamento che qualcuno gli aveva regalato), invitavano con sollecitudine Cesare Prandelli a togliere 'quel brocco con la maglia numero 18'. Magari ti verrà da sorridere ripensando a quella reazione che avesti verso la tribuna stampa in un match in cui segnasti due gol, contro l'Udinese, dopo che quattro giorni prima un giornalista ti aveva domandato che effetto ti faceva sapere che i tifosi viola ti soprannominavano 'dormolivo'. Una penna illuminata del giornalismo sportivo della città di Dante, evidentemente frustrato per una carriera da calciatore spesa solo nei campetti di periferia, un giorno sparò la sentenza: 'Montolivo è un giocatore sufficiente, che fa sempre il suo compitino e che quindi non farà mai partite eccellenti, così come mai partite pessime. Non ha margini di miglioramento'.

    E invece una sera, una di quelle che attendevi da molti anni - il 29 settembre scorso, gara di andata della supersfida di Champions League contro il Liverpool -, hai guardato ciò che volevi essere quando iniziasti a pensare di giocare a calcio. Hai affrontato il tuo mito, Steven Gerrard, e hai capito che non era impossibile arrivare ai suoi livelli. Da quella serata non hai quasi più fallito, crescendo in personalità, coraggio e voglia di essere leader dentro e fuori lo spogliatoio. Sei diventato capitano della Fiorentina e, pur dovendo fronteggiare un 'genio norvegese', come definisti Ovrebo, o gente che ti fa tornare in mente 'cattivi pensieri' come Rosetti (ripensando al rigore negato con il Milan), tu, Riccardo Montolivo, non solo sei diventato una certezza del campionato italiano ma anche un elemento a cui Marcello Lippi difficilmente rinuncia, anche solo per uno scampolo di partita.

    Stasera inizia la tua avventura Mondiale contro il Paraguay e, pur giocando e vivendo nella città che quei colori azzurri, per diversi e anche fondati motivi, proprio non li può vedere, moltissimi tifosi viola sognano per te e per Alberto Gilardino una grande competizione, fatta di vittorie e di soddisfazioni personali. Oggi non pensare alla Fiorentina, all'arrivo di D’Agostino - che potrebbe costringerti a tornare indietro tatticamente di tre anni -, o a quel finale di campionato amaro che ha portato tanto veleno verso l'uomo che ha saputo valorizzarti tatticamente e ti ha dato fiducia, quando quasi tutti ti erano contro: Cesare Prandelli. Quest'ultimo sarà comunque il tuo futuro, anche se non sarà più alla guida della Fiorentina. Pensa che in Sudafrica, vestendo quella maglia che sognavi da bambino, rappresenterai anche la parte di cuore che ama veder mischiato il viola all'azzurro. Fai divertire gli italiani, Riccardo, come già da tempo fai con la maglia gigliata. Difficilmente sentirai dalle case sotto il Duomo del Brunelleschi, fino a Fiesole, un 'forza Italia', ma magari un 'Riccardo facci sognare' potresti riuscire a percepirlo anche dal Sudafrica. Forza Montolivo, forza capitano, siamo orgogliosi di te.

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