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  • Violamania:| Sabato, domenica e lunedì

    Violamania:| Sabato, domenica e lunedì

    • Luca Cellini

    Il sabato mattina, da qualche tempo a questa parte, è diventato un appuntamento immancabile per i giornalisti che seguono le sorti quotidiane della Fiorentina. Alcuni non devono neanche lavorare ma si svegliano a quella che per loro è l'alba, ovvero intorno alle 9, per presentarsi in tempo utile, alle 10, nella sala stampa del 'Franchi'. Va in onda lo show, ovvero la conferenza stampa del pre-partita del tecnico viola Sinisa Mihajlovic, il quale regala risposte al fulmicotone, fa battute, mette tutta la dialettica al servizio dell'ambiente e dei cronisti. Poco più di 48 fa sono uscito dalla conferenza stampa mentre un operatore tv se la sghignazzava per una risposta spiritosa data dall'uomo di Vukovar, e mi chiedevo: 'Cosa c'avrà da far battute Mihajlovic, che qui non si vince una partita dal 28 marzo scorso? E menomale che almeno stavolta non ha fatto pronostici' mi dicevo, alludendo quella sicurezza che tanto gli aveva portato male prima di Valencia. Nel frattempo sui siti e i forum di Fiorentina impazzava la Mihajlovic-mania, con prese in giro dell’ex allenatore viola, quello che doveva andare alla Juve, che prima di una partita con il Lecce avrebbe parlato di 'sfida importante' e squadra ordinata, non dando 'titoli ad effetto'.

    Domenica mattina decido di andare a vedere la partita della Primavera della Fiorentina. Torna in campo Santana, quello che gran parte del pubblico viola fischia ed insulta al 'Franchi' perché rischia sempre un dribbling di troppo, invece di cercare la giocata facile. E' bello scoprire se qualche ragazzo del settore giovanile può affacciarsi alla prima squadra, e quindi valutare i progressi dei vari Carraro, Agey e Seferovic. Mentre ci si offende fra tifosi viola in tribuna, allo stadio delle Caldine, perché qualcuno insulta troppo l'arbitro e qualcun altro vorrebbe godersi la partita, una frase attira la mia attenzione sulle colonne di 'Repubblica'. Pagina 12: 'La domanda giusta non è se vinciamo con il Lecce, ma quanto vinciamo' dice Sinisa Mihajlovic in un'intervista concessa in esclusiva alle colonne fiorentine del quotidiano. Eccoci, ci risiamo. Mancano Gamberini, Vargas e Mutu squalificati, Jovetic è perso per tutta la stagione, ci sono sette nazionali tornati due giorni fa, in difesa Natali si è fatto male all'ultimo momento, e il mister fa lo spavaldo. Speriamo abbia ragione, con tutto il rispetto giochiamo contro Grossmuller e Munari. 16:51, finale da Lecce: Lecce 1-Fiorentina 0.

    So già come reagirà Firenze oggi, la conosco troppo bene. Da una parte esisterà il 'fronte insurrezionalista' viola che dirà che siamo ad inizio campionato, che anche Milan e Roma hanno perso, e che siamo appaiati in classifica alla Juve. Dall'altra i cosidetti 'disfattisti' della prima ora, le 'checche isteriche' come le chiama qualcuno, che parleranno di Fiorentina che lotterà per la serie B, di società allo sbando e di tutto sbagliato, tutto da rifare. Le radio ed i forum saranno una sfida a chi si insulta di più, ed è ciò di cui la Fiorentina ora ha meno bisogno. E' proprio oggi, alla seconda giornata, che non bisogna dividersi, e provare ad analizzare alcune cose apparse chiare a Lecce e anche contro il Napoli. La classe arbitrale è un alibi grosso: hanno sbagliato Gervasoni ed Orsato, ma avevano sbagliato anche Ovrebo e Rosetti l'anno scorso, eppure qualcuno ancora oggi parla di diciassette sconfitte in campionato come dovute solo alle responsabilità di un singolo. Le assenze erano tante e pesanti, ma non prenderei neanche un giocatore del Lecce nell'attuale Fiorentina. Qualche colpa i giocatori che c'erano lo scorso campionato, e che ancora ci sono, ce l'avranno? Imponiamo il silenzio stampa a Mihajlovic. La sua carica e le sue battute se le tenga per il lunedì quando vinciamo. A Firenze chi fa lo sbruffone è durato sempre poco. E' una stagione pericolosa, ha detto una settimana fa Corvino. Molto dipenderà anche da Firenze. Non siamo da B, né siamo da primi quattro posti. Occorre restare uniti, sabato presentiamoci allo stadio (anche quello che si è autodefinito 'primo tifoso'), e supportiamo la squadra fino al 90'. Non dividiamoci su Montolivo, non diamo la colpa ai giornalisti, proviamo a fare solo riflessioni costruttive.

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