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  • Violamania:| Silenzio ingiustificato

    Violamania:| Silenzio ingiustificato

    C'è una vicenda che lo scorso week-end è passata quasi completamente sotto silenzio dal punto di vista mediatico. Nel corso del processo intentato contro un gruppo di tifosi, accusati di aver invaso i binari della stazione Firenze-Campo di Marte la famigerata notte del 14 luglio 2006, per protesta contro la retrocessione in B della squadra gigliata per Calciopoli, poi commutata in una forte penalizzazione (-19 punti, poi 'ridotti' a 15) da scontare la stagione successiva, Trenitalia si è costituita parte civile, tramite il proprio ufficio legale. Dopo la denuncia presentata il 27 luglio sui fatti di pomeriggio e notte del 14, Trenitalia aveva avanzato una richiesta di risarcimento di un milione e centomila euro, ma non si era costituita parte civile nella prima tranche del processo finito con molte assoluzioni per altri reati.

    Il legale di Trenitalia ha manifestato ai colleghi la disponibilità ad aprire una trattativa, prospettando in via informale alle controparti un risarcimento: 500mila euro. Per lo più ragazzi, tifosi di curva da sempre, con il cuore viola, davanti all'ingiustizia che si stava perpetrando in quell'estate del 2006 nei confronti della Fiorentina e della famiglia Della Valle da parte delle istituzioni calcistiche, scelsero un'azione di forza che sicuramente penalizzò tantissimi utenti delle Ferrovie dello stato, ma lo fecero solo per dimostrare il loro attaccamento ai colori gigliati e come atto di solidarietà verso i proprietari del club. Trovo assolutamente ingiustificata la linea del silenzio che la società ha tenuto nei confronti di questa vicenda.

    Un silenzio che fa rumore, per l'assenza del club viola, quantomeno al fianco in termini di parole se non di fatti, verso chi quasi un lustro fa 'senza se e senza ma' decise di mettere a repentaglio la propria incolumità personale e giuridica per il bene della Fiorentina, che stava pagando uno scotto in termini di penalizzazioni e di squalifiche ai suoi massimi dirigenti. In queste ore, per l'ennesima volta, l'assenza della società dalle cose che accadono intorno alla Fiorentina, soprattutto nel mondo del tifo, si sta mettendo in evidenza. La frase di quest'anno che rimarrà maggiormente scolpita nella mia mente sarà quella dell'azionista di maggioranza Diego Della Valle, che ad inizio stagione, quando gli fu chiesto del perché ci fossero stati oltre 8.000 abbonamenti in meno, disse che era un problema che non lo riguardava, ma che tale domanda andava posta a chi l'abbonamento non l'aveva fatto.

    Ho già criticato in passato la comunicazione del club viola, e certamente non è responsabilità dell'ottimo ufficio stampa diretto da Gianluca Vulaz. Il fatto che i giocatori non siano intervistabili nelle manifestazioni pubbliche in cui partecipano, o che quest'ultimi siano 'terrorizzati' dal dover rispondere a domande sul club quando sono nelle rispettive Nazionali, è una cosa ridicola: non è certamente con una parola in più o in meno che si possono condizionare campagne acquisti o programmare cessioni. La cosa grave è che il gruppo societario, proprietario del club da quasi dieci anni, si muove quasi come se non conoscesse Firenze, come se niente le importasse di quelle assenze allo stadio, di una passione che va scemando ogni settimana di più.

    Venerdì scorso ad esempio - l'ho anche scritto - è stata presa una decisione importante nel c.d.a. sul futuro taglio del monte ingaggi del club. Chi verrà a giustificare i motivi di tale azione? Possibile che Diego Della Valle dica sempre, quando parla di Fiorentina (cioè raramente), che agisce 'solo' da tifoso? Qualcuno vuol farci capire in che direzione stiamo andando? Quali sono i progetti del club, e soprattutto cosa aspettarsi per l'immediato futuro? Ai fiorentini veri, quello che si fanno chiamare 'violaliberi', che amano la Fiorentina in maniera viscerale, basterebbe un po' di semplice verità. Questo silenzio della proprietà è assordante, ed ingiustificato su ogni fronte, perché a mio avviso Firenze, in questi anni, ha dato alla famiglia Della Valle amore, affetto e sostengo in misura certamente superiore di quanto ne ha ricevuto dai fratelli Tod's.

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