Calciomercato.com

  • Violamania:| In campo come in società

    Violamania:| In campo come in società

    Per avere la conferma del fatto che la Fiorentina fosse una squadra molto 'malata' non occorreva certo la prestazione di sabato scorso contro l'Atalanta. L'ultima sfida giocata al 'Franchi' ha messo in mostra ancora una volta tutti i limiti di una rosa senza personalità, con gente qualitativamente scadente, lontanissima dalla miglior condizione fisica e soprattutto reduce da un anno e mezzo in cui tutto ha fatto fuorchè 'produrre calcio'. Ecco perché vanno respinte con forza le prime accuse piovute su Delio Rossi. Quest'ultimo, molto sinceramente, fin dal suo primo giorno sulla panchina gigliata ha detto che non avrebbe potuto fare 'miracoli' tecnici in tempi brevi, e che aveva bisogno di tempo e lavoro per rimettere in piedi una Fiorentina ridotta a pezzi dalla gestione precedente (fisicamente, moralmente e dal punto di vista tecnico-tattico). La cosa più semplice da fare in questo momento sarebbe elencare tutti gli errori commessi principalmente dalla società, in quel lasso di tempo che va dall'eliminazione in Champions League datata marzo 2010 fino al cambio tecnico arrivato circa un mese fa, ma sarebbe tutto inutile. Giusto invece pensare che chi ha commesso quegli errori o decide di invertire la rotta, accompagnando il tecnico e il suo staff nel lavorare su una rosa, come detto, povera tecnicamente ed umanamente (perché poi in campo ci vanno quegli uomini in pantaloncini sempre pronti a correre per ritirare lo stipendio, e poco attenti invece nei week-end sugli avversari di turno) o si può fare da parte.

    La Fiorentina di successo dei primi anni della gestione Della Valle era formata da gente di calcio. Oggi l'unico rimasto, oltre a Delio Rossi (arrivato da poco), è Pantaleo Corvino, un uomo che ha sbagliato tanto, troppo - inspiegabilmente lasciato che diventasse 'monarca e dittatore' del club dopo partenza di Prandelli -, ma anche delegittimato da un contratto in scadenza che sembra l'ennesima situazione paradossale, in un club che il suo vertice ha deciso di mettere da tempo in stand by. Francamente quello che Diego Della Valle sta facendo sulla vicenda Calciopoli non solo suona come una reazione tardiva di almeno cinque anni, ma di certo non contribuisce rasserenare l'ambiente. Se veramente mister Tod's è un tifoso, come dice di essere da un po' di tempo a questa parte - dichiarazioni che hanno solo prodotto nuova irritazione dei veri tifosi gigliati verso i vertici della proprietà -, invece di frequentare i salotti buoni della tv venga a farsi un giro a Firenze, e scoprirà che la gestione della società di cui è azionista di maggioranza non solo ha portato a risultati pessimi in classifica, ma è riuscita a 'smontare' una delle poche certezze della storia viola: svuotare lo stadio.

    Ecco perché, oltre a fare un ottimo mercato di gennaio prendendo finalmente giocatori di livello, ottimali per il modo di giocare di Delio Rossi nonché dalla tempra morale e fisica inattaccabile (merce rara nella rosa attuale, ad eccezione dei soli Behrami e Jovetic), si deve agire con forza per ciò che riguarda l'arrivo di nuovo personale nelle 'stanze dei bottoni'; gente che di calcio ne capisca davvero, motivata, e che sappia intervenire con decisione a supporto dello staff tecnico. Solo una società forte può rendere forte la Fiorentina sul campo. Quella di oggi è debole negli uffici di via Manfredo Fanti, e altrettanto sul terreno di gioco. La pazienza della città e dei tifosi sembra finita, e quindi sotto l'albero, a prescindere da come finirà la gara contro il Siena, è bene che a Casette d'Ete e dintorni si pensi meno a scrivere lettere di denuncia contro chi ha deciso su Calciopoli, e più a ricostruire una società, e poi una squadra, che solo due anni fa era vanto e modello non solo in Italia ma anche in Europa. Anche perché francamente non si riesce a capire cosa se ne facciano i Della Valle, famosi per l'essere 'vincenti' nelle loro aziende, di una mediocrità a cui i tifosi della Fiorentina si stanno abituando da troppo tempo.

    Altre Notizie