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  • 'Virginia sta meglio'. L'importante scoperta sull'errore di somministrazione Pfizer: le dosi erano quattro e non sei

    'Virginia sta meglio'. L'importante scoperta sull'errore di somministrazione Pfizer: le dosi erano quattro e non sei

    • Giulia Troncarelli
      Giulia Troncarelli
    “Ho il mal di testa, tanta stanchezza e mi sono presa un bello spavento. Però sono sempre viva”, questa la dichiarazione di Virginia a seguito della sua dimissione ospedaliera. 

    La notizia arriva da Massa Carrara dove domenica 9 maggio la giovane 23enne, tirocinante medica, ha vissuto una vera e propria disavventura. A causa di un errore umano, le sono state iniettate più dosi di vaccino “Pfizer”, nello specifico una quantità pari a quattro dosi e non sei come si pensava inizialmente

    L’importante scoperta è infatti emersa facendo un’analisi sul flacone da 0,45 millilitri non diluiti che conteneva le sei dosi di vaccino, riscontrando che in esso fosse rimasta una parte di liquido equivalente ad un paio di iniezioni, pertanto le dosi somministrate a Virginia si sarebbero ridotte a quattro

    Ad ammettere il suo sbaglio, è stata l’infermiera di turno, la quale afferma: “Ho preso il flacone e ho riempito la siringa, convinta che la soluzione fosse già stata diluita poi, dopo aver inoculato la dose, mi sono accorta che c’erano altre cinque siringhe e ho capito che il vaccino non era stato diluito come da procedura.”. Aggiunge poi dichiarando che fosse convinta che la diluizione fosse già stata eseguita. L’infermiera sotto choc e dispiaciuta per il suo sbaglio ha deciso di prendersi qualche giorno di permesso seppur nel frattempo, sia Virginia sia sua mamma, abbiano deciso di perdonarla sottolineando la stanchezza che il personale sanitario sia costretto, da mesi ormai, a dover affrontare. 

    Tuttavia, nella sfortuna Virginia risulterebbe stare meglio e dall’ospedale Noa di Massa, luogo dell’accaduto, spiegano che le sperimentazioni su volontari umani del Pfizer hanno dimostrato la tollerabilità sino a quattro dosi, mentre oltre a questo quantitativo non ci sono certezze sugli effetti collaterali. 

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