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  • Vivo x Lei, Borioni risponde: la Serie A ai giovani

    Vivo x Lei, Borioni risponde: la Serie A ai giovani

    di Alberto Maggi - La Serie A ai giovani, bisogna cambiare rotta!

    La Serie A ai giovani,bisogna cambiare rotta! Se negli anni 90 il nostro campionato rappresentava l'elite del calcio mondiale, oggi con fatica riusciamo a stare in zona podio.
    La nostra Nazionale dopo il 2006, e' arrivata solo una volta ad una finale sia con la prima squadra che con l'under 21 e in entrambe le occasioni la Spagna ci ha sconfitto. Pur avendo sempre meno risorse economiche, i club preferiscono investire su giovani stranieri piuttosto che su ragazzi dei nostri vivai. Ottimi giovani come Donati, Caldirola, Okaka, Borini, Cristante...la lista e' lunga ...sono o sottovalutati dai club italiani o vengono mandati senza nemmeno troppo "rumore" in squadre estere..... Caso clamoroso si e' verificato con Verratti Marco, grande talento del Pescara, che senza nemmeno un minuto in Serie A, dal campionato cadetto e' passato direttamente al Paris Saint Germain, titolare fisso con Ibrahimovic. Tanti altri casi si potrebbero raccontare...ma oggi bisogna intervenire decisi.
    Dal mio punto di vista, servirebbe:
    - l' inserimento di almeno quattro giovani ogni anno in prima squadra
    - creare un campionato riserve oppure inserire seconde squadre in leghe minori, formate da giovani del club che possono esprimere il loro potenziale.


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    Luca Borioni risponde: 

    Sono convinto che il campionato Riserve sarebbe una buona soluzione, ma non sembra che i vertici del calcio italiano siano così sensibili al problema. E neppure alle difficoltà che i giovani incontrano nel superare gli stereotipi e le resistenze del sistema calcio per trovare spazio ai più alti livelli. Come detto più volte si tratta di un problema culturale. Prendiamo un esempio a caso: Andrea Barzagli. Da giovane era già un difensore promettente ma non abbastanza per le esigenze (?) degli allenatori italiani. Nell'Under 21 trovava spazio, in serie A faceva fatica. Rischiava di perdersi, riuscì a ritrovarsi in Bundesliga, al Wolfsburg. Rientrato in Italia, alla Juve, tra non poche diffidenze, oggi è un difensore superlativo (e non esagero). Funziona così, spesso dipende dall'intelligenza dei tecnici. Conte al tempo ebbe il coraggio e la competenza di puntare su Barzagli e Bonucci... Ha ragione Alberto Maggi: bisogna cambiare rotta.

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