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  • Vlahovic in vacanza, la Fiorentina affonda: ciclone Aramu, il Venezia vince il derby dell’arte

    Vlahovic in vacanza, la Fiorentina affonda: ciclone Aramu, il Venezia vince il derby dell’arte

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi

    Venezia, primi tre punti casalinghi e un balzo da canguro in classifica, scavalcati in un sol colpo Spezia, Sampdoria, Genoa e Cagliari. La Fiorentina viceversa fa il passo del gambero. Torpida e svogliata per tre quarti di gara, tardivo il risveglio finale, seppure in inferiorità numerica (espulso Sottil per doppio giallo). Vlaovic in vacanza, un solo tiro verso la porta di Romero, tornato in Italia dopo l’esperienza alla Sampdoria. Verdetto ineccepibile, il Venezia ha meritato di vincere. Ha difeso attaccando l’1-0 maturato nel primo tempo.

    TALENTI - La banda Zanetti gioca un calcio spartano ma bello a vedersi, ha giocatori giovani di gamba e qualche talento sorprendente: Aramu, l’uomo ovunque ha fatto girare la testa alla Fiorentina; il tiramolla Haps ha messo in crisi la fascia destra viola costringendo Italiano a correre ai ripari nella ripresa. Incisivi ma non determinanti i cambi di Amrabat, Bonaventura e Duncan, sostituiti da Torreira, Pulgar e Mahle. Pessima serata di Callejon (meglio Gonzalez), peraltro tenacemente ignorato dai compagni. Sei gli ammoniti, quattro viola e due nel Venezia, doppio giallo per Sottil ed espulsione, giallo anche per il tecnico Zanetti. Massimi ha diretto con polso sbagliando però alcune valutazioni agevoli.  


    MALE VLAHOVIC - Scontro fra le due storiche città d’arte, la Fiorentina torreggia dall’alto della sua classifica ma il Venezia non soffre di timidezza e non sta a guardare. Zanetti ha assemblato una squadra di giovani affamati che corrono come avessero il fuoco addosso, le loro  ripartenze fanno male alla Viola, che fa parecchio palleggio ma fatica a costruire dal basso e soprattutto non trova varchi centrali nella fitta ragnatela allestita negli ultimi trenta metri di campo dal Venezia. 
    Male assistito dai centrocampisti, facile prigioniero nella morsa del duo Svoboda-Ceccaroni, Vlahovic praticamente non tocca palla per tutto il primo tempo e poco meglio farà nella ripresa. L’annunciato addio a Firenze del bomber serbo ha fatto montare la mosca al naso a Commisso e indispettito i tifosi. Una crepa che non agevola la serenità dell’ambiente fiorentino, sanguigno e poco disposto a perdonare. 

    SULLE FASCE - La gara si gioca sugli esterni, Odriozola a destra se la vede col filiforme ma raffinato Johnsen e però deve farsi in due e non perdere d’occhio il brevilineo, scattante ed acrobatico Haps che di tanto in tanto abbandona Callejon, dimenticato dai compagni, e si avventa in avanti. Sul lato opposto del campo Biraghi resta senza avversario diretto perché Aramu, giovane assai interessante e dotato di tecnica notevole, si muove libero senza tenere una posizione fissa. II terzino di Italiano non mette a profitto il vantaggio tattico e non assiste a dovere Sottil, il più vivo dei suoi, che ingaggia funambolici duelli sul lungolinea di sinistra con l’elastico Ebuehi.

    Primo squillo di tromba al 14’ Sottil si beve Ebuehi e trancia l’aera con un rasoterra che sfila lungo l’intero specchio della porta, sugli sviluppi Haps si arrangia con una spinta a ridosso del palo su Odriozola, Massini lascia correre. Replica viola con Bonaventura il tiro corretto da Ceccaroni costringe Romero (ottimo esordio) a smanacciare il pallone.

    VANTAGGIO - Al 36’ il Venezia passa: Busio imbecca Henry, la difesa viola è presa in controtempo, il centravanti serve ad Aramu un pallone che chiede solo di essere sospinto in porta. Ripresa, Italiano toglie Odriozola, già ammonito che aveva rischiato il doppio giallo, e inserisce Benassi. Il nuovo entrato appioppa un calcione a Johnsen, Massini non fa una piega e l’attaccante veneziano deve uscire sostituito da Okereke. Questi giovani arbitri vogliono dirigere all’inglese ma sull’Isola i falli li fischiano, eccome. Rocchi glielo spieghi, please. 

    INCENDIO - La gara si incendia. La Viola si riscuote dal torpore, con gli ingressi di Torreira per Amrabat e Gonzales per Callejon sale il ritmo. Ma il Venezia non perde colpi, anzi. Gli indiavolati ragazzi di Zanetti giocano un calcio sciolto e sfacciato, fraseggio stretto, accelerate improvvise, scorribande palla al piede e lanci oltre la linea di difesa avversaria che seminano il panico nella retroguardia viola. Duncan salva al pelo l’ennesima incursione del Venezia, la partita si incattivisce, sul taccuino di Massimi, Benassi, il tecnico Zanetti e Ceccaroni si aggiungono ad Amrabat e Odriozola ammoniti nel primo tempo, Altro infortunato per il Venezia, Vacca si accascia e deve essere sostituito da Crnigoj.

    CAMBIA LA VIOLA - Ora si gioca all’arma bianca, la Fiorentina alza finalmente baricentro di gioco e ritmo, si lotta accaniti sule seconde palle, altri due gialli a Sottil e Ampadu. Alla mezzora un sinistro schioccante di Duncan spazzola la parte superiore della traversa di Romero. Fuori Bonaventura per l’ex Mahle, applaudito dal Penzo, ed ecco la seconda svolta della gara. Sottil subisce un evidente fallo da Haps, Massimi non fischia, l’esterno viola tocca Okereke e l’arbitro estrare il secondo giallo. Fiorentina in dieci uomini. Italiano ordina il 4-3-2 con Vlaovic e Gonzalez di punta.

    IN 10 - Paradossi del calcio, in inferiorità numerica la squadra di Italiano esprime tutto il meglio di sé. Terracciano abbatte in uscita fuori area la gazzella Aramu, senonché il Var pizzica la posizione millimetrica di fuorigioco del fantasista di Zanetti e il rosso che Massimi aveva già in mano rientra nel taschino dell’arbitro. Dentro Pulgar fuori Duncan. Forcing viola. Testa di Gonzalez, blocca Romero. Fuori Henry e Aramu, dentro Haymans e Caldara, Zanetti si copre a e passa a cinque in difesa.

    FINITO IL LETARGO - Il finale è rossiniano, il Venezia sta arroccato nei suoi 25 metri, la Fiorentina si getta avanti a testa bassa. Minuto 42’ Vlaovic esce dal letargo e scarica il suo mancino fatato, Romero sarebbe battuto ma il pallone a giro si perde appena oltre il palo lungo. Unico squillo del bomber viola che evidentemente patisce il momento e le chiacchiere sul suo futuro. Avesse giocato con lo spirito che ha sciorinato nel finale la Fiorentina non sarebbe tornata a casa a mani vuote. Biraghi indirizza un pallone velenoso fra palo e portiere ma Romero c’è. Giusto allo scadere del quinto minuto di recupero, Okereke scappa palla al piede la porta viola è indifesa, Terracciano era andato a saltare sull’ultimo corner ma il tocco centrale è intercettato da Pulgar. Sarebbe stato un po’ troppo.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    VENEZIA-FIORENTINA 1-0 (1-0 pt) 

    Marcatori: Aramu (V) 36’ pt

    Venezia (4-3-3): Romero; Ebuehi, Svoboda, Ceccaroni, Haps,; Ampadu, Vacca (dal 20’st Crnigoj), Busio; Aramu (dal 42’st Heymans), Henry (dal 42’st Caldara), Johnsen (dal 5’st Okereke); All. Zanetti

    Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Odriozola (dal 1’st Benassi), Milenkovic, Igor, Biraghi; Bonaventura (dal 30’st Maleh), Amrabat (dal 11’st Torreira), Duncan (dal 38’st Pulgar); Callejon (dal 11’st Gonzalez), Vlahovic, Sottil; All. Italiano

    Arbitro: Luca Massimi

    Ammoniti: 23’pt Amrabat (F), 28’pt Odriozola (F), 15’st Benassi (F), 18’st Ceccaroni (V), 25’st Sottil (F), 26’st Ampadu (V)

    Espulsi: 32’st Sottil (F).


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