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  • Walcott, i segreti della rinascita: con lui l'Arsenal può vincere la Premier

    Walcott, i segreti della rinascita: con lui l'Arsenal può vincere la Premier

    • Federico Albrizio
    Vedere in vetta alla Premier League il Manchester City dopo le prime otto giornate non è una stranezza, che sia l'Arsenal la squadra a mettere più pressione a Guardiola in questo avvio di stagione però è uno scenario che non molti avrebbero ipotizzato quest'estate: Tottenham, Liverpool, Chelsea e United, tutti in fila alle spalle dei Gunners che dalla sconfitta contro il Liverpool a metà agosto non hanno più perso, due pareggi (in campionato contro il Leicester, in Champions League contro il PSG) poi nove vittorie complessive. Merito del miglior Ozil di sempre, merito anche di un patrimonio che i tifosi dell'Arsenal temevano di aver perduto dopo anni difficili: Theo Walcott.

    DUE SEGRETI - 76 presenze e 22 gol complessivi nelle ultime tre stagioni, questi i numeri di un giocatore martoriato da una mole quasi surreale e variegata di infortuni: tanti problemi muscolari, pubalgia e di natura traumatica, spicca su tutti la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro nel gennaio del 2014. Quest'anno sembra iniziato però col piede giusto e il segreto lo ha svelato recentemente Arsene Wenger: "Dopo tanti anni è riuscito a fare tutta la preparazione estiva con noi". La possibilità di lavorare al meglio nel pre-campionato ha restituito a The Tiger una solidità fisica avuta solo nei primi anni all'Arsenal, quando la sua impressionante velocità nel breve e nel lungo (a questo si deve il soprannome) spaccava in due le difese avversarie ed estasiava gli appassionati di tutto il mondo, tanto da attirare le attenzioni di diversi top club: tra questi anche la Juventus, che aveva effettuato sondaggi preliminari alcuni anni fa ricevendo però un no secco dalla dirigenza londinese. Forma fisica ritrovata, ma non c'è solo la condizione atletica a giustificare l'esplosione di Walcott: "E' favorito dai movimenti di Alexis Sanchez". Effettivamente rispetto a un centravanti puro come Giroud il cileno spazia su tutto il fronte aprendo varchi importanti per gli inserimenti degli esterni.

    NUMERI TOP - I movimenti di Sanchez e gli assist illuminanti di Ozil, anche così si spiegano i numeri spaventosi di Walcott delle ultime partite: con la doppietta realizzata mercoledì in Champions League contro il Ludogorets, il bottino personale di Theo ha raggiunto dimensioni di tutto rispetto, 8 gol e un assist nelle ultime 6 partite (due doppiette), assolutamente decisivo nei successi contro Basilea, Burnley e Swansea. Walcott si è gradualmente affermato come colpo 'interno' dell'Arsenal, ma a sorridere è tutta l'Inghilterra: la nazionale infatti, pur avendo interpreti di qualità come Sterling e Lallana ha bisogno di ritrovare un giocatore come lui, che a 27 anni può contribuire ad aprire un nuovo ciclo. Prima della nazionale però c'è da pensare alla Premier League, che ora offre all'Arsenal due match sulla carta abbordabili contro Middlesbrough e Sunderland per mettere più pressione al Manchester City (impegnato con Southampton e West Bromwich Albion) e prepararsi al mini tour de force contro Tottenham e Manchester United: fondamentali due successi per i Gunners, mentre Theo vuole dimostrare che questo periodo di forma può prolungarsi e che lo spettro di un'ennesima ricaduta è ormai alle spalle. Wenger e l'Arsenal incrociano le dita, Mourinho, Guardiola e gli altri sono avvisati: Walcott è tornato, questa volta per fare la differenza.

    Twitter: @Albri_Fede90

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