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  • Zaniolo-Robin, Mourinho su vespa, Harry Greb a CM: 'La street art ha un valore sociale. Su Banksy e le opere vandalizzate...'

    Zaniolo-Robin, Mourinho su vespa, Harry Greb a CM: 'La street art ha un valore sociale. Su Banksy e le opere vandalizzate...'

    • Federico Zanon
    Un’arte diretta, con un valore sociale. Da Papa Francesco a Trump, da Zaniolo a Mourinho, le opere di Harry Greb sui muri di Roma hanno fatto il giro del web. Anche quando vengono vandalizzate, come nel caso di Mourinho su una vespa, il cui volto è stato coperto per qualche ora da il fumo di Sarri. Creative designer nella vita, tiene molto al suo anonimato, per questo ha scelto un nome d’arte, quello del “mulino a vento di Pittsburgh”, uno dei pugili più importanti ed iconici degli anni 10 e 20. A  Calciomercato.com spiega cosa c'è dietro la sua arte: 

    Perché il nome di un pugile?
    “Perché amo questo sport, è stata ed è la mia passione. Inoltre Harry Greb è una figura misteriosa e intrigante oltre ad essere stato uno dei più forti pugili di tutti i tempi. La sua storia mi ha appassionato tanti anni fa e decisi di usarlo come nome d’arte. Il pugilato ha in sé dei valori e un'integrità che mi rappresentano”.

    Quando ha capito che da creative designer è diventato un artista?
    “In realtà non l’ho ancora capito, nel senso che faccio delle cose, propongo delle idee che metto in strada. Poi essere considerato un artista mi può far piacere, ma sono sempre io insomma. La cosa più importante è che la gente si possa emozionare di fronte ad un mio lavoro. Direi comunque che è cambiata la percezione nei miei confronti da quanto appunto ho cominciato a proporre i miei lavori sui muri”.

    C’è un artista fonte di ispirazione? 
    “Mi sono appassionato anni fa a Banksy e Obey per quanto riguarda la street art ma amo l’arte in genere. L’ho studiata e ne ho apprezzato i vari interpreti. Diciamo che non c’è un artista in particolare a cui mi ispiri”.

    Quanto e perché l’arte di strada ha valore sociale?
    “Credo che sia la forma d’arte più diretta e comunicativa che ci sia. Di conseguenza assume anche un valore sociale importante. Non è un caso che oggi i giovani siano molto interessati alla street art, almeno questa è la mia percezione. Assume un valore sociale sia per la sua immediatezza che per la libertà che si ha nel proporla. Non ci sono filtri, si esprime un pensiero, un idea, un dissenso o una protesta e la si mette a disposizione di tutti”.

    Come si sente quando un’opera viene vandalizzata? E quando viene rimossa?
    “Mi dispiace sicuramente, sono consapevole però che una volta messa su strada diventa di tutti. Nel bene e nel male. Mi da fastidio solo quando non si ha rispetto. E poi in alcuni casi, quando si toccano temi socialmente importanti o addirittura situazioni drammatiche, mi preoccupa. Capita anche che l’opera venga rimossa dalle autorità o chi per loro, in quel caso magari la si ritiene scomoda o troppo irriverente”.

    Perché nello scenario comune la street art è considerata di serie B?
    “Non so, forse perché preoccupa il libero pensiero o forse perché la strada viene considerata poco “nobile” per esprimere una forma d’arte. In realtà dovreste chiederlo a chi la considera di serie B. Per me è a pieno titolo un'espressione artistica elevata. Poi è chiaro che ci sono interpreti migliori e altri meno apprezzati ma questo è naturale. Non credo comunque che sia una moda credo piuttosto che esprima la società e i tempi in cui viviamo”.

    Cosa pensa di Banksy?
    “Penso sia un interprete eccellente di ciò che significa la street art e il libero pensiero. La sua capacità di esprimere dissenso attraverso un'idea è unica. Credo anche che sia stato bravo a sfruttare strategicamente alcune situazioni. Ma è comunque un merito”.

    Quanto è importante il calcio nelle sue opere?
    “Il calcio, soprattutto in Italia, è importante come fenomeno sociale che caratterizza, a volte in modo determinante, alcuni aspetti della nostra società. Io quando ho toccato l’argomento l’ho fatto perché in quel momento c’era una notizia che ritenevo rilevante”.

    Zaniolo, Mourinho, il cuore giallorosso è visibile. Prossimo soggetto?
    “Il prossimo soggetto è impossibile da preparare proprio perché vado spesso sulla stretta attualità”.

    Cosa pensa di questa Roma?
    “Più che un pensiero ho una speranza. Che la Roma che sta nascendo sia migliore per cifra tecnica, per risultati sportivi e per spirito di appartenenza, a quella delle ultime stagioni. Sembra che questa proprietà stia creando i giusti presupposti, vediamo cosa succederà a breve”.

    Ha mai pensato di fare qualcosa sulla Lazio?
    “No in realtà non c’ho mai pensato. Ritengo sia giusto che vengano rappresentati da qualcuno che condivida la loro passione”.

    C’è un’opera alla quale è particolarmente legato?
    “Non ho un’opera in particolare a cui sono legato. Credo infatti che tutte, anche le meno conosciute, abbiano qualcosa di me, di ciò che in quel momento ho voluto comunicare e condividere con la gente”.

    Qual è il futuro della street art?
    “Non so quale possa essere il futuro della street art. So che in questo momento è in forte espansione proprio perché, come dicevo prima, esprime la reale condizione della società attuale. E soprattutto le nuove generazioni lo hanno capito. Spero un domani di non doverla vedere ingabbiata solamente in gallerie o altri salotti elitari, ma che rimanga libera, a volte cattiva e irriverente ma sicuramente democratica come adesso”.

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