L’anno scorso dopo lo stesso numero di giornate, 35, il Napoli era sempre terzo ma con 13 punti in più, l’Inter seconda con 14 in più, la Lazio quarta con un bel +5, la Roma quinta con +8, quinta anche l’Udinese con +4. Gran parte di quei “punti in più” (21) se li è cuccati la Juve di Conte.

Quattro squadre a 55: agli italiani i preliminari piacciono abbastanza, non quanto l’atto. La favorita? La logica dice Napoli; la fortuna, Inter; il calendario, Udinese; l’azzardo, Lazio.

In viaggio, al solito. Mi domando cosa potrebbe accadere se la Juventus non dovesse vincere questo scudetto, un titolo che merita come mai in passato. Resterebbero tutti spiazzati, anche Allegri che da un paio di settimane si chiede perché i giornali e le televisioni lo vogliano cacciare millantando la raccolta di confidenze berlusconiane: in fondo il successo del Chelsea sul Barcellona ha rivalutato l’atteggiamento ultradifensivo tenuto dal suo Milan nel doppio confronto con Messi.

Eurostar Milano-Napoli – Italo la prossima volta – altro pensiero in corsa: alla Domenica sportiva ho fatto una cosa banalissima, da giornalista di terza classe: ho suggerito a Prandelli di portare agli Europei Alino Diamanti, il miglior trequartista italiano.

Insisto e mi faccio un po’ schifo; questi i miei 23: Abbiati, Buffon, Viviano; Abate, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Criscito, Maggio, Ogbonna; De Rossi, Diamanti, Lodi, Marchisio, Nocerino, Pirlo, Schelotto o Pepe; Balotelli, Cassano, Di Natale, Giovinco, Osvaldo, Matri.