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  • Zeman e Totti:|Lo Juventus Stadium li sbeffeggia

    Zeman e Totti:|Lo Juventus Stadium li sbeffeggia

    Non ci siamo detti niente con Francesco - spiega il boemo a fine partita - l'ho tolto perché ormai la gara era compromessa». Tutto è crollato in sette minuti, al 18' i giocatori erano già pronti per la doccia. Cos'è successo? Stavolta Zeman non concede alibi alla squadra. Anzi, la sua è un'accusa durissima: «Non mi è piaciuto niente - attacca il tecnico - la squadra non ha né difeso, né attaccato. Così non va: bisogna giocare insieme, da squadra. Invece sin dall'inizio siamo stati in balia di una Juve nettamente superiore, non abbiamo vinto un contrasto, abbiamo corso poco: se li lasci giocare ti ammazzano. Sette gol presi in sette minuti abbatterebbero chiunque, però ci siamo arresi troppo presto e potevamo subirne tanti altri». Il problema è che la prestazione di ieri non è un'eccezione, ma la conferma dei limiti strutturali di un gruppo senza identità e carattere. «La squadra - assicura Zeman - è compatibile con il mio calcio. Ma non è questo. In settimana lavoriamo, in campo però si vede poco di quello che chiedo. Forse non mi so spiegare bene, ma mi auguro che una sconfitta come questa ci insegni tanto». In sintesi: la squadra non lo segue. «I ragazzi devono capire qual è l'atteggiamento da tenere in campo e fare quello che chiediamo io e la società. Serve più impegno, soprattutto sul piano tattico. Pensavo che la squadra avesse più motivazioni in una partita del genere». Problema di stimoli, quindi. Ma il carattere questo gruppo ce l'ha? «A giudicare dalla gara con la Juve no - riconosce il boemo - però continuo a sperare che non sia questa la Roma. Non si può continuare così, dobbiamo rendercene conto e cercare di fare le cose su cui lavoriamo da tre mesi. Il campionato è lungo e questa rosa le qualità ce le ha». Tutti bocciati, giovani e senatori. «De Rossi non si è espresso secondo il potenziale. È normale che io mi aspetti più aiuto da un giocatore della sua esperiennza. Ha fatto male, come tutti». E ora? Non resta che rimboccarsi le maniche e isolarsi da un ambiente infuriato. «Spero sia questione di tempo. L'avevo detto alla vigilia - ricorda Zeman - la Juve è un anno avanti a noi, noi stiamo cercando di costruire». L'accoglienza è stata tremenda, «ma io non ho sentito niente anche se sono sicuro che i cori ci sono stati. Forse avevo qualcosa nell'orecchio... Carrera? Mi ha salutato nel sottopassaggio». L'unica battuta il boemo se la concede in replica all'ex presidente bianconero: «Cobolli Gigli dice che sono vecchio e dovrei ritirarmi? Non ho nulla da dirgli, se non ricordargli che qualcuno più anziano di me come il presidente della Repubblica e il Papa continua a svolgere le proprie attività».

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