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  • Zeman, un uomo vero in un calcio finto: servirebbe lui per rifare l'Inter

    Zeman, un uomo vero in un calcio finto: servirebbe lui per rifare l'Inter

    Zdenek Zeman è un uomo vero in un calcio finto, parafrasando uno striscione che i tifosi della Lazio dedicarono a Josè Mourinho.

    E' talmente vero, il tecnico boemo che stasera, dopo avere pareggiato in casa con il bel Brescia di Calori, ai microfoni di Sky ha detto come sempre ciò che pensa: "Ho intenzione di rimanere a Pescara sia in caso di serie A sia se rimaniamo in B". 

    Sarebbe un'autentica fortuna per gli abruzzesi: se si stanno riprendendo il posto che meritano nel calcio italiano il merito è anche del signore che parla poco e allena molto e allena bene e dà un gioco così offensivistico alle sue squadre da essere noto come il Gioco di Zeman.

    Ecco, con tutto il rispetto per Pescara che, in caso di chiamata a Milano siamo certi capirebbe, a 64 anni Zeman meriterebbe una grande chance in una grande squadra alla quale rifare i connotati. La maglia è nerazzurra, ma non è l'Atalanta che in questo momento gioca e sta molto meglio dei parenti milanesi. Moratti deve ricostruire l'Inter? Se Guardiola è un sogno,  Mourinho e Prandelli pure, punti su Zeman e creda in Zeman. 

    Oggi l'Inter non ha nè un gioco nè un'anima. E' una squadra amorfa, imbolsita dalle delusioni, nave alla deriva i cui ocupanti desidererebbero tanto attraccare nel porto della smobilitazione. Ma, invece, rimangono ancora dieci partite da giocare.

    L'Inter allinea molti veterani che sono Eroi Stanchi, com'è giusto che sia: hanno vinto 15 trofei in 7 anni, non sono dei robot, ma uomini chiamati a fare i conti con l'anagrafe e con la sindrome d'appagamento. Che non è manco una sindrome, ma appagamento bello e buono.

    E allora, se l'Inter è da rifare, all'Inter servirebbe uno come Zeman, al quale dare carta  bianca, giocatori giovani e motivati da affiancare ad alcuni dei senatori, assicurando tutto il tempo necessario per costruire una squadra vera.

    Il Barcellona di Lionel Messi e Pep Guardiola ha conquistato 18 titoli, fra nazionali e internazionali, in meno di 4 anni. Ma affonda le sue radici nel Barça di Rijkaard che nel 2004 lo tirò fuori dal buio. Per arrivare in cima al mondo ci vuole tempo,denaro e fortuna. Ma ci vogliono anche un grande allenatore, grandi giocatori e una grande società. Zeman è un grande allenatore. Si meriterebbe l'Inter. E speriamo che a Chieti gli assegnino il Premio Prisco, nonostante l'indecente sortita del sindaco locale il quale ha definito il tecnico del Pescara "un mezzo rom". Non sono i rom il vero problema di questo meraviglioso Paese. Sono i mezzi uomini che vi pullulano. Quelli che a Zeman non possono manco allacciare le scarpe.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

     

     

     

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