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  • Zenga a CM su Balotelli, Inzaghi, Trap, Spalletti, Benitez, Moratti e Maldini

    Zenga a CM su Balotelli, Inzaghi, Trap, Spalletti, Benitez, Moratti e Maldini

    • Cristian Giudici

    "Trap il Ferguson italiano".
    Walter Zenga: "Io al Milan e Maldini o Leonardo all'Inter? Non succederà mai".
    "Benitez? Non si può buttare via un progetto dopo due mesi".

    A Calciomercato.com l'Uomo ragno parla di Nazionale, Balotelli, Platini e Spalletti: "Vincere all'estero è tanta roba".

    Partiamo dalla Nazionale maggiore, che ha pareggiato in amichevole con la Romania.
    "Le partite danno sempre indicazioni importanti, sicuramente Prandelli avrà tratto delle conclusioni positive per il futuro, senza pensare solo al risultato. Forse una gara del genere andava giocata in una città che avrebbe portato allo stadio più pubblico e di conseguenza più adrenalina per permettere ai giocatori di esprimersi meglio".

     
    La nota negativa della serata sono stati i 'buu' razzisti a Balotelli.
    "Mi sono stancato di parlare di queste cose. Non c'è grande differenza tra i cori contro giocatori bianchi o di colore, lo trovo imbecille in entrambi i casi. Purtroppo lo stadio è una zona franca dove si può dire e fare tutto quello che si vuole, invece sarebbe carino incitare la propria squadra senza mai fare il tifo contro. Non sono io la persona adatta per pensare a delle possibili soluzioni".

    Capitolo portieri: con Buffon ai box, su chi deve puntare Prandelli?
    "Per ovvi motivi io sono più affezionato a Sirigu, che l'anno scorso ho lanciato titolare a Palermo. Accidenti a me che non l'ho scelto prima, altrimenti le cose sarebbero potute andare meglio sia per lui, che avrebbe qualche presenza in più, sia per il sottoscritto... Premesso ciò, anche Viviano si sta dimostrando un portiere molto interessante. Per lui vedo un futuro in una grande squadra: non so quando, ma di sicuro andrà all'Inter per il dopo-Julio Cesar. Poi c'è lo strano caso Marchetti, che al Cagliari sta vivendo una situazione del tutto particolare".

    Ciro Ferrara ha debuttato sulla panchina dell'Under 21 battendo la Turchia grazie a una doppietta di Macheda.

    "Ha un futuro importante, come gli altri suoi compagni. L'Under 21 è sempre stata un serbatoio molto importante. Gli ultimi esempi sono Santon e Balotelli, ma già ai miei tempi Vicini portò in Nazionale maggiore De Napoli, Vialli, Giannini e Donadoni oltre a me. Ferrara dice che servirebbero delle regole per far giocare i giovani nelle squadre di club? Per me non servono, quelli bravi giocano indipendentemente dall'età o dalla nazionalità. La Germania sta lanciando dei ragazzi giovanissimi in nazionale, ma i tedeschi hanno una mentalità e una programmazione diversa dalla nostra".

    Dopo la sconfitta nel derby, iniziano a girare le prime voci che danno in bilico la panchina di Benitez all'Inter.

    "Una grande società non si fa mai travolgere dagli eventi in maniera imprevista. Una grande società si riunisce a un tavolo con l'allenatore, parla, analizza e cerca soluzioni senza prendere decisioni drastiche. Le riunioni anche lunghe si fanno settimanalmente in tutte le squadre del mondo, sia che si vinca e sia che si perda. Poi a certe riunioni viene dato più peso perché fa comodo a livello giornalistico. Non si può buttare via un progetto dopo due mesi. La parola 'fallimento' non esiste nel vocabolario di nessuno di noi. In questo momento all'Inter ci sono dei risultati non previsti, è giusto che il presidente alzi la voce e chieda spiegazioni. Moratti è stato chiaro, è seccato per come stanno andando le cose e non vuole cambiare allenatore nell'immediato. Poi magari Benitez cambierà tipo di allenamento o gestione dell'aspetto tecnico".

    E' spuntato anche il nome di Trapattoni.

    "Sono solo situazioni giornalistiche. A prescindere dal discorso Inter, il Trap a 70 anni ha ancora una passione incredibile per il calcio, è come se avesse la mia età. Avrebbe potuto benissimo essere il Ferguson italiano in una squadra di club, sarebbe auspicabile ma purtroppo in Italia è impensabile".

    Spalletti ha vinto il campionato in Russia con lo Zenit San Pietroburgo.
    "Nessuno capisce veramente l'importanza nell'imporsi all'estero. Ogni Nazione pensa di essere la migliore, ma in realtà ogni Paese ha le sue difficoltà a partire dalla lingua. Non è facile esprimersi con l'interprete, poi ci sono tanti piccoli aspetti che non vengono presi in considerazione. Io ho avuto la fortuna di vincere in Romania e in Serbia, vincere all'estero è 'tanta roba' perché ti arricchisci come se allenassi tanti anni a casa tua".

    Secondo Platini, i grandi campioni non vogliono più venire a giocare in Italia.

    "Non mi sembra che in Serie A manchino dei fior di giocatori. Basti pensare ai vari Eto'o, Milito e Sneijder all'Inter; Ibra, Pato, Ronaldinho e Robinho al Milan; Krasic e tutti i nazionali italiani alla Juve; poi la Roma ha un parco attaccanti invidiabile con Totti, Vucinic Borriello; la Lazio ha Zarate e Hernanes, al Palermo c'è Pastore. E questa è solo una prima analisi".

    Sembra che Moratti vorrebbe Maldini all'Inter.
    "Bisogna distinguere tra la rivalità sul campo nei 90 minuti e la stima e il rispetto per le persone, che non hanno colori di maglia come dimostrano le parole di Moratti. Ad esempio non è un'eresia che un'interista come me auguri a Inzaghi di tornare al più presto, perché tutti vogliono vedere ancora in campo uno come Pippo con quella voglia a 37 anni. E' strano vedere Paolo fuori dal mondo del calcio. Secondo me rientrerà presto, solo lui sa dove, se al Milan, all'Inter, al Chelsea o da qualche altra parte. Moratti ha in testa tante persone che hanno fatto qualcosa per l'Inter e che potrebbero lavorare nell'Inter, sarebbe la cosa più logica. Invece sarebbe strano vedere bandiere di una squadra che lavorano per altre squadre. Zenga al Milan o Leonardo all'Inter stona un po' e credo che non succederà mai per volontà reciproca".


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