Allegri al Milan: ritrova Ibrahimovic, col quale "quasi venne alle mani"
"Avevamo perso 3 a 0 con l’Arsenal, e Allegri era tutto contento. È vero che avevamo passato il turno, ma non c’era nulla da ridere, e gliel’ho fatto notare. Mi ha risposto ‘tu Ibra pensa a te, che hai fatto cagare. Gli ho ribattuto che aveva fatto cagare lui: per paura si era portato due portieri in panchina… Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, ma doveva avere più coraggio: andare al Real Madrid, misurarsi con l’estero. Invece ha fatto la scelta comoda". In un'intervista del 2021 al Corriere della Sera, Zlatan Ibrahimovic aveva ricordato così il litigio fra lui e Massimiliano Allegri, risalente alla stagione 2011-12. Si giocava il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, e il Milan passò il turno nonostante il 3-0 subito in casa dei Gunners, in virtù del 4-0 maturato nel match d'andata a San Siro.
Era, quella, la seconda e ultima stagione del primo ciclo di Ibrahimovic al Milan, prima del ritorno nel 2020, ed era la seconda stagione in rossonero anche per Allegri, che poi sarebbe rimasto fino all'esonero del gennaio 2014. La stagione 2011-12 fu l'annata nella quale il Milan campione d'Italia in carica perse il campionato nel duello con la Juventus di Antonio Conte, in un'annata nella quale i rossoneri vinsero la Supercoppa italiana a Pechino contro l'Inter (agosto 2011).
L'episodio della lite fra Ibrahimovic e Allegri, nella notte dell'Emirates Stadium, è stato raccontato anche da Gianluca Zambrotta nella sua autobiografia "Una vita da terzino", che quella sera rimase seduto in panchina, senza entrare sul terreno di gioco: "Con l'Arsenal, dopo aver perso 3-0, Allegri ci fece comunque i complimenti, non è stata una grande mossa. Ibrahimovic si arrabbiò e quasi vennero alle mani nello spogliatoio".
Oggi, con il ritorno ormai vicinissimo di Allegri sulla panchina del Milan, torna d'attualità anche il rapporto con Ibrahimovic, che dal dicembre del 2023 lavora come partner operativo di RedBird Capital Partners e consulente della proprietà del Milan, nella persona di Gerry Cardinale. Allegri e Ibra insieme al Milan hanno sia vinto che perso, senza mai nascondere una certa diversità di vedute su impostazione tattica e atteggiamento in campo, e con due caratteri forti, dal cui attrito è uscita, in passato, qualche scintilla. Sarà interessante verificare come, a distanza di 12 anni, i due torneranno a lavorare insieme, con l'obiettivo comune di riportare il Milan alla vittoria. Perché, come ha specificato il nuovo ds rossonero, Igli Tare: "Dobbiamo essere chiari in una cosa: il Milan è un club dove si chiede subito il risultato, devi vincere".
Magari con modalità diverse, ma almeno sul 'primato della vittoria' Allegri e Ibra la pensano allo stesso modo. Lo conferma un'intervista rilasciata dallo svedese nel 2019, ai tempi in cui Ibra giocava a Los Angeles. Interrogato sul gioco espresso dalla Juventus di Allegri di quel periodo, Ibra commentò: "Ragazzi, l’unica cosa che conta è vincere, la cosa importante è soltanto quella. Se non vinci, vieni criticato. Ma se vinci e non fai un bel gioco, ti arrivano lo stesso delle critiche".