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Cellino Cagliari Atalanta
CALCIOMERCATO29 mag 2025, 14:30
Ultimi aggiornamenti: 26 giu 2025, 19:37

Brescia, Cellino: "Mi hanno ammazzato, avrei preferito morire sotto una macchina". E cita la Samp che minaccia querele

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Nella giornata in cui il Brescia è atteso davanti al Tribunale nazionale federale che dovrebbe comminargli 4 punti di penalizzazione e quindi la retrocessione, il presidente Massimo Cellino ha parlato a La Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole.

STATO D’ANIMO – "Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, vituperato, stuprato. E perché? Perché sono stato truffato. Hanno truffato me, la Covisoc e l’Agenzia delle Entrate. Hanno truffato tutti, siamo tutti vittime e mi dispiace in un modo devastante. Avrei preferito morire sotto una macchina che subire una cosa del genere. Temo che la sentenza sia già scritta. Se la Figc fissa la data del playout prima che si possa esprimere un vero tribunale, ma solo dopo le due sentenze dei giudici federali, vuol dire che le cose sono già chiare".

INDIFESO – "Sento di non avere la possibilità di dimostrare che ho ragione. Abbiamo tutto per provarlo ma sono spaventato da quest’atteggiamento del presidente federale. Questa è ingiustizia sportiva, è una truffa. Il Brescia è vittima e sta subendo un processo ingiusto. È un calcio sporco che con questa vicenda ha perso la poca credibilità che aveva".

I TIFOSI – "Brescia è una città distrutta. Eravamo riusciti a salvarci dopo un anno devastante, soffrendo tantissimo. Pensate a chi ha festeggiato e poi scopre questo".

L’ACCUSA – "Si dice che è stato fatto per dare una possibilità di salvezza alla Samp, che temo sia comunque già fallita. Io non ho prove, ma mi viene da crederci perché non vedo altre motivazioni. È giusto che il campionato sia a 20. Con il Brescia. E se mi dicessero oggi “non facciamo il processo e portiamo la B a 22” direi di no, perché non sarebbe giusto, non faccio i comodi miei sui principi in cui credo".

FUTURO – "A quasi 70 anni vorrei fare un passo indietro, questo mondo che è cambiato, non mi piace più. Avevo persone interessate all’acquisizione del Brescia, praticamente avevo già venduto. A quattro soldi ma avevo venduto, perché il mio tempo a Brescia era concluso. Questa roba qui ci ha anche bloccato la cessione. Io non ce la faccio più, davvero".

La Sampdoria aveva già diffuso un comunicato ufficiale contro le ricostruzioni in cui appunto si parlava di favoritismi da parte della FIGC e del presidente Gabriele Gravina nei confronti del club ligure. Questo quanto scritto dai blucerchiati.

IL COMUNICATO – "L’U.C. Sampdoria comunica di aver dato mandato ai propri legali di presentare querela nei confronti di soggetti che, attraverso dichiarazioni e iniziative – anche giudiziarie – infondate, hanno arrecato grave danno all’onorabilità e all’immagine del club. La società ritiene tali accuse del tutto prive di fondamento e gravemente lesive della propria reputazione. Il club ribadisce con fermezza che non tollererà ulteriori attacchi strumentali o campagne diffamatorie. Ogni azione lesiva verrà perseguita con determinazione in tutte le sedi competenti, senza alcuna esitazione. L’U.C. Sampdoria è pronta a difendere con forza la propria storia, i propri valori e l’integrità della propria immagine, contro chiunque tenti di minarne la credibilità con insinuazioni false o ricostruzioni mistificatorie".

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