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Federico Targetti29 giu 2025, 08:19
Ultimi aggiornamenti: 29 giu 2025, 08:41

Carboni si fa mezzala per l'Inter: "Sì, mi ci vedo. So che credono in me, qualunque sia il futuro"

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Valentin Carboni, trequartista dell'Inter rientrato dopo lo sfortunato prestito al Marsiglia e un brutto infortunio, a segno nella rimonta contro i giapponesi dell'Urawa Red Diamonds al Mondiale per Club, ha parlato a La Gazzetta dello Sport: di seguito i passaggi salienti della sua intervista. 

"L’infortunio è stata una botta durissima, riuscire a trovare spazio e segnare va oltre i desideri che avevo prima della partenza. A me bastava solo tornare a essere un calciatore. Anche se ho sofferto tanto, in questo intervento al crociato vedo quasi del buono. Mi ha aiutato a maturare e a migliorare dove serviva: sono diventato più completo come persona e come calciatore. Mi sento più forte muscolarmente e nella mentalità, più motivato di quanto fossi prima".

RUOLO - "In teoria, sono un trequartista, un enganche come si dice in Argentina. Ma è difficile oggi trovare squadre che giochino con uno dietro alle punte, per questo i giocatori come me si spostano spesso sulla mezzala. Forse in futuro mi vedo in questa posizione, magari con proiezione offensiva".

SVOLTA GIOVANE ALL'INTER - "È un buon momento, magari ci “vedono” di più rispetto a quanto capitava prima e poi adesso c’è Chivu, abituato a lavorare con i ragazzi e a lanciarli. Noi dobbiamo solo spingere al massimo per avere le nostre chance: se le meriteremo, arriveranno. Ma ricordandoci sempre che questa è l’Inter: con tanti campioni non è mai facile emergere e, a volte, è necessario farsi le ossa altrove per poi tornare".

NUOVO PRESTITO? - "Non so, è presto per parlarne, ora c’è il Mondiale e poi il ritiro della prossima stagione per stare in gruppo. Qualunque sarà la soluzione, so che l’Inter crede e ha sempre creduto in me, come Chivu".

I COMPLIMENTI DI MESSI - "È stato incredibile, ma in quel momento non me ne rendevo conto perché tutto andava veloce. Quando stai male, invece, ripensi alle cose belle: durante la riabilitazione, per tirarmi su, tornavo ad ascoltare quei complimenti. Ricordo quando mi chiamò prima della Coppa America. Un giorno vorrei indossare di nuovo la maglia della nazionale".

PIO ESPOSITO - "Abbiamo la stessa età e un’amicizia lunga, stiamo bene fuori dal campo, ma dentro ci capiamo al volo: ci piace proprio giocare uno con l’altro. L’ho conosciuto nell’U16, siamo cresciuti insieme. Sono felice per tutto quello che gli sta succedendo, se lo merita. Mi ha detto che competere con Seba è un po’ strano, ma bello. Anche noi Carboni (Franco e l'under 17 Cristiano sono gli altri due, ndr) cerchiamo di migliorarci insieme, se possibile senza litigare". 

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