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Gianluca Minchiotti04 mag 2025, 17:00
Ultimi aggiornamenti: 26 giu 2025, 19:22

"C’è chi scrive la storia e chi la legge": la frase virale di Antonio Conte che era nelle magliette della Juventus FOTO

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Dopo la vittoria del suo Napoli sul campo del Lecce, nella 35esima giornata di Serie A, Antonio Conte ha spiegato: "Me l'ha insegnata la mia carriera. Ripeto, io ho perso degli scudetti e ho vinto degli scudetti anche all'ultima giornata. E devo dire che ho l'esperienza giusta per far capire ai ragazzi l'importanza. Perché poi c'è un dato di fatto. Che chi vince scrive la storia. Gli altri al massimo la vanno a leggere. Questa è la verità. I ragazzi lo devono sapere". 

Parole che, al netto del contesto, raccontano perfettamente l’essenza dell’allenatore salentino. Alla guida della squadra campana, Conte è ora in vetta alla classifica a tre giornate dalla fine del campionato. E la sua fame, la sua grinta, non sembrano affievolirsi col tempo. 

Non è la prima volta che, nella sua carriera, Conte utilizza l'espressione "chi vince scrive la storia, chi perde la legge". Come ricorda IlBianconero.com, è una frase che ha radici profonde ed è legata alla storia personale e professionale dell'allenatore del Napoli. 

In particolare, c’è un precedente che è rimasto nella memoria. È il 18 maggio 2014. La Juventus batte 3-0 il Cagliari allo Stadium, con gol di Pirlo, Llorente e Marchisio. È il terzo scudetto consecutivo di Conte, il primo di nove, l'ultimo del tecnico salentino sulla panchina bianconera prima delle dimissioni del luglio di quello stesso anno. Ma è anche lo scudetto del record: 102 punti, un primato ancora imbattuto. E a fine partita, durante i festeggiamenti, il tecnico indossa una maglia simbolica: “C’è chi legge la storia e chi la scrive”.

Oggi, dieci anni dopo, Antonio Conte è ancora lì. Cambiano le squadre, cambiano i colori, ma resta la stessa ossessione: vincere. Perché solo chi vince scrive davvero la storia. Gli altri – come lui stesso ha ribadito – possono solo leggerla.

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