CorSera - Lautaro-Thuram, le due versioni dello screzio: frattura ricomponibile?
Due facce di una medaglia così diverse e da qualche giorno mai così lontane. In casa Inter la ferita, lasciata dalle parole di Lautaro Martinez nell'immediato post-partita contro il fluminense che ha sancito l'eliminazione dal Mondiale per Club della squadra nerazzurra, continua a sanguinare e non accenna a rimarginarsi. Le accuse verso i compagni, verso chi si è tirato indietro e verso chi ha fatto "cose che non mi sono piaciute" hanno scatenato reazioni diverse e differenti ma c'è chi, più di tutti, ha scelto la via dello scontro con il Toro di Bahia Blanca. Si tratta secondo il Corriere della Sera di Marcus Thuram, la seconda metà della Thu-La che è andato ben oltre il like al post di risposta di Hakan Calhanoglu.
LE ACCUSE DI LAUTARO - Secondo il quotidiano milanese l'accusa esplicita di Lautaro Martinez non voleva colpire soltanto Calhanoglu. Il presidente Marotta ha provato a puntare il dito verso il caso aperto del centrocampista turco, ma la luna non è rimasta coperta. L'attaccante argentino ce l'aveva anche con Thuram colpevole, nelle idee di Lautaro, di aver tirato il freno a mano dall'infortunio subito alla caviglia a inzio 2026 in poi. Si aspettava di più, uno sforzo nel giocare sul dolore come fatto da lui spesso e volentieri in questi anni
I FASTIDI DI TIKUS - Dal canto suo Thuram rinfaccia a Lautaro Martinez che i problemi dello spogliatoio debbano essere trattati e rimanere al suo interno. Lo sfogo pubblico non aiuta e, anzi, mette in difficoltà un gruppo che già sta soffrendo il flop di tutti i trofei sfumati, l'addio di Simone Inzaghi e perfino l'idea di un possibile ridimensionamento.
CARATTERI DISTANTI - Lautaro e Thuram sono tanto distanti nella vita e nei caratteri, quanto vicini in campo, ma questa vicinanza oggi è messa a dura prova. Il confronto fra i due c'è stato già nella mattina successiva e prima del rompete le righe, ma le posizioni non si sono riavvicinate. Servirà del tempo e servirà un intervento deciso della società non tanto fra loro due, quanto sul progetto Inter.
CHI CREDE NELL'INTER? - Salvo sorprese, infatti, entrambi sono destinati a restare a Milano (la clausola c'è ed è da 85 milioni per il francese ndr.) ma credere nel futuro del club è qualcosa di differente. Di fatto è questo il succo del discorso, probabilmente sbagliato nei modi e nei tempi di Lautaro Martinez. La società deve allontanare ogni dubbio di ridimensionamento, altrimenti non ci sarà sfogo che tenga per ricomporre frazioni e screzi.