Francesco Calvo saluta la Juventus: sarà una nuova rivoluzione in dirigenza? Cosa sappiamo oggi
Un nuovo addio, stavolta diverso dal precedente, per gli uomini che compongono la Juventus e per la missione che gli sarà affidata altrove. Francesco Calvo saluta la Continassa, il bianconero, Torino: la prossima destinazione è Birmingham e in particolare il quartiere di Aston, dove avrà sede il suo nuovo ufficio. Sarà il CEO del Villa, squadra affrontata tra l'altro in Champions dall'allora gruppo di Thiago Motta. Lì l'incontro con Monchi, con il quale ha condiviso un pezzo di percorso alla Roma. Evidentemente, si sono ritrovati con molto affetto.
LA STAGIONE - Stagione faticosa, per il Managing Director Revenue & Football Development. Che ha portato alla decisione - personale - di procedere con le dimissioni. A fine stagione, il dirigente lascerà dunque il club e si cimenterà con la missione Premier League. Ma cosa c'è dietro? La domanda è nell'aria, perché il fulmine è arrivato a ciel nuvoloso, però comunque sereno. Alla base di questa decisione, per Calvo, c'è innanzitutto una nuova sfida professionale di altissimo livello, destinata ad impreziosire e ad alzare ulteriormente l'asticella del suo percorso da dirigente calcistico. Poi c'è uno scrollarsi di dosso le scorie di un'annata complicata, e questo è ovvio.
LE DIFFICOLTA' - Una lunga rincorsa, quella per lo sponsor, per cui la Juve ha trovato una quadra soltanto a fine stagione, in attesa di definire gli ultimi dettagli con il ritorno di Jeep e la partecipazione di altri brand. Si è lavorato, e tanto. E si era pure concluso e già in estate, quando dal ritiro tedesco bianconero si attendevano news che sembravano imminenti. Ha fatto il giro di web e giornali l'accordo trovato con Ita Airways, poi sfumato e per colpe non della dirigenza juventina. Anzi. Da lì una grande rimonta per tornare in pari, fino alla quadra finale, ancora da ufficializzare. Va da sé: non saranno stati giorni semplici.
PUNTO DI RIFERIMENTO - Con l'addio di Calvo, però, la Juve non perde solo un dirigente d'alto profilo, ma un vero e proprio punto di riferimento. Il direttore è stato una delle figure fondamentali per la ripartenza dopo il caso plusvalenze più manovra stipendi: di fatto, plenipotenziario della ricostruzione. Non di facciata, soprattutto nei fatti. Non è un segreto il rapporto povero con Massimiliano Allegri e l'idea alla base di una Juventus più efficace nel gioco; altrettanto risaputa la sua benedizione per l'arrivo di Cristiano Giuntoli, scelto con Maurizio Scanavino. Il suo addio potrebbe dare indicazioni inoltre sull'allenatore: Calvo avrebbe voluto Conte già un anno fa.
CHI AL SUO POSTO - Siamo davanti a dei cambi importanti, che non possono essere occupati da promozioni interne. Non solo, almeno. La Juve dovrà riorganizzarsi e in fondo lo sta già facendo, con nomi prettamente legati ai numeri. Il numero 2 sul lato economico sarebbe infatti Giorgio Chiellini, ma l'ex capitano è pronto a raccogliere il testimone per l'area sportiva, dove potrebbe avere voce in capitolo pure sulle operazioni della direzione sportiva. A tutti gli effetti, uno step sotto Scanavino, ma più di Cristiano Giuntoli. Sempre se quest'ultimo dovesse rimanere.