Pubblicità
Pubblicità
inzaghi.inter.sguardo.serio.jpg
Simone Gervasio26 apr 2025, 13:04
Ultimi aggiornamenti: 26 giu 2025, 19:16

Inter, Sacchi difende Inzaghi: “Dopo il Bayern era un fenomeno e ora è un asino?”

Pubblicità

Arrigo Sacchi, ex allenatore e simbolo del Milan, ha parlato alla Gazzetta dello Sport e commentato il momento no dell’Inter, reduce da due sconfitte in campionato e Coppa Italia che hanno rimesso sul banco degli imputati l'allenatore Simone Inzaghi. Queste le parole dell’ex ct.

LA DIFESA – "Meno male che ci sono ancora dirigenti saggi, con la testa sulle spalle. Mi chiedo, dopo quello che si è visto nelle ultime stagioni: come si può discutere Simone Inzaghi? Il mondo del calcio, a volte, è incomprensibile. Vabbè che, se a Madrid criticano Ancelotti, ormai vale tutto...".

FUORI FORMA – "Riavvolgiamo il nastro: dopo la vittoria a Monaco contro il Bayern era un fenomeno e 15 giorni dopo, più o meno, è diventato un asino? Mettere sul banco degli imputati un allenatore perché ha perso un paio di partite non rientra nel mio modo di pensare. Poi ci possono anche essere degli errori che sono stati commessi, ci mancherebbe altro. Ma io, a quelli che ora si lamentano, domando: vi è mai capitato di sbagliare o voi siete perfetti? Errare humanum est, e mi pare che nessuno possa ritenersi immune".

TURNOVER ESAGERATO? – "Se l’ha fatto significa che ne aveva bisogno. Non conosco allenatore che si tira la zappa sui piedi. Certo, magari le seconde linee dell’Inter non sono allo stesso livello dei titolari. Ma non conosco squadre, in giro per l’Europa, in cui la qualità delle riserve è simile a quella dei titolari. Nemmeno il Real Madrid... È logico che Frattesi non sia Barella, che Asllani non abbia la classe di Calhanoglu o che Taremi non incida come Thuram. Quando si giocano tante partite come ha fatto l’Inter in questa stagione, bisogna prendersi questi rischi".

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità