Inter, Thuram e Dumfries anche consulenti: arriva da loro il consiglio per il prossimo mercato
Sì fa presto a parlare di stanchezza e squadra sfaldata, specie se da un momento all’altro due o tre cose vanno storte o comunque non vanno come vorresti, e ti ritrovi dal poter vincere tutto al poter vincere niente. È capitato all’Inter nel giro di una settimana: zero punti contro Bologna e Roma e sconfitta nel derby, che tradotto significa spalancare al Napoli le porte verso lo scudetto e dire addio alla possibilità di giocarsi la finale della Coppa Italia. Un traguardo sfumato e l’altro quasi, due obiettivi su due che vanno a farsi benedire, lasciando all’orizzonte solo un sogno, apparentemente impossibile da realizzare. Quello chiamato Champions.
PIÙ UNICI CHE RARI - Una settimana in cui si è detto di tutto, che l’Inter fosse in sovraccarico mentale e fisico, che la squadra è sembrata scollata, che gli avversari stanno anche un po’ imparando a leggerla. Tutte analisi rispettabili e tutte comunque legate a prestazioni lontane rispetto agli standard abituali dei nerazzurri, ma nessuna di questa ha tenuto conto fino in fondo che alcune assenze possono incidere sul rendimento generale di una squadra, a maggior ragione per l’Inter, che in un paio di uomini vede racchiuse caratteristiche uniche e imprescindibili. Qualità non replicate in rosa dalle alternative a disposizione. I due con i super poteri hanno uno nome e un cognome preciso: Marcus Thuram e Denzel Dumfries. Quanto sono mancati!
DA UNA RIVA ALL’ALTRA - Banale dirlo proprio oggi, dopo una semifinale giocata alla grande contro il Barcellona. Partita in cui entrambi hanno trovato la via del goal. Ma non è questo il punto, il focus non riguarda i bonus ma il peso specifico che questi due calciatori esercitano sullo sviluppo dell’intera manovra. L’Inter vista contro Bologna e Roma (meno quella contro il Milan), ha avuto un filo conduttore comune alle due partite ma totalmente estraneo ai nerazzurri: in entrambe le partite, la squadra di Inzaghi ha giocato male e prodotto quasi niente. Manovra rallentata, squadra bassa e incredibile difficoltà nel risalire la corrente. Un caso? No, visto che proprio Dumfries e Thuram sono i due che danno sbocco alla manovra, quelli che in transizione prendono la squadra nella loro metà campo e la accompagnano dall’altra parte della riva. Per potenza e velocità, l’Inter non ha nessun altro calciatore equiparabile ai due appena citati.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI - E allora accade che tre giorni dopo la prestazione più brutta della stagione, in cui francamente era sembrato che l’Inter fosse in ginocchio, piegata sulle proprie gambe, i nerazzurri riescano a tirare fuori dal cilindro un’altra prestazione tutta ritmo e intensità. Fatta indubbiamente anche di sofferenza e difesa, ma senza rinunciare alle ripartenza. Le sole motivazioni extra date da una semifinale di Champions non bastano a spiegare una così repentina trasformazione. La verità è che rispetto alla sfida contro la Roma, oltre a Bastoni e Mkhitaryan, l’Inter ha recuperato anche Dumfries e Thuram. Quattro titolari su un totale di 11, se togli il portiere, significa quasi mezza squadra. E per l’Inter, che non ha alternative di livello, significa cambiare pelle. Riflessioni che di fatto diventeranno indicative anche per il prossimo mercato: calciatori come Dumfries e Thuram, all’Inter, dovranno diventare abitudine e non rarità.