Intermania: 3 attaccanti di riserva e 0 tiri in porta, col Barcellona serve Lautaro
Massimo risultato col minimo sforzo. Grazie a un goal di Asllani su rigore, le riserve nerazzurre battono 1-0 il Verona a San Siro permettendo all'Inter di restare a meno 3 dal Napoli primo in classifica a 3 giornate dalla fine del campionato, di far rifiatare i titolari in vista della semifinale di ritorno in calendario martedì contro il Barcellona e di garantirsi la qualificazione alla prossima Champions League.
Arrivata per l'ottavo anno di fila dopo un'assenza lunga 6 stagioni: una bella abitudine da non dare mai per scontata, anche per i campioni d'Italia in carica. Basti pensare agli ultimi due precedenti: prima il Milan di Pioli (arrivato quarto soltanto grazie ai 10 punti di penalizzazione della Juventus e comunque a 20 lunghezze dal primo posto) e poi il Napoli, rimasto fuori dalla Champions dopo lo Scudetto vinto con Spalletti e classificatosi addirittura in decima posizione 41 punti dietro all'Inter. Che invece sta difendendo il tricolore che porta sul petto con onore, anche se molto probabilmente lo perderà. Ma, comunque vada a finire, è vietato parlare di fallimento.
Si è parlato tanto delle "due squadre" dell'Inter. Martinez; Bisseck, de Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Frattesi, Asllani, Zielinski, Zalewski; Arnautovic, Correa. La formazione schierata contro il Verona è buona in tutti i reparti, tranne quello più importante per fare la differenza: l'attacco.
Contando anche Taremi entrato dalla panchina, i 3 attaccanti di riserva non sono riusciti a fare un tiro in porta. Messi insieme arrivano a 11 goal in questa stagione: 7 Arnautovic, 3 Taremi e 1 Correa. Giusto per fare un esempio non a caso, l'attaccante di riserva del Barcellona, Ferran Torres è già a quota 19 reti.
Ovviamente sarebbe vitale riuscire a rimettere in piedi Lautaro Martinez. Per tornare in finale di Champions League bisogna battere il Barcellona a San Siro (dove è prevista pioggia): martedì sera serve un'impresa; per farla senza il capitano argentino, servirebbe un altro miracolo. L'ennesimo da chiedere a Simone Inzaghi e ai suoi uomini.