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Alessandro Mossini25 apr 2025, 10:35
Ultimi aggiornamenti: 07 lug 2025, 11:26

Italiano fa sognare Bologna: cancella Thiago Motta e il club prova a blindarlo per allontanarlo dal Milan

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Ora, quella benedetta coppa, vuole alzarla. Vincenzo Italiano è di nuovo in finale e ha già scritto un pezzo di storia: il Bologna è in finale di Coppa Italia a 51 anni dall’ultima volta, datata 1974, quando batté il Palermo ai rigori conquistando la su seconda coccarda. Al comando dei rossoblù, il 14 maggio a Roma contro il Milan vorrà interrompere quella tradizione che in viola lo ha visto sempre perdente: due ultimi atti di Conference League e uno di Coppa Italia. West Ham, Olympiacos, Inter: le tre cadute di Vincenzo da Ribera a Firenze, uno però che con le coppe ha un rapporto speciale. Arrivò ai quarti di Coppa Italia già con lo Spezia neopromosso, facendo innamorare il patron del Napoli Vincenzo Italiano, poi il percorso di Firenze: nell’era dei meme e degli sfottò social è diventato “quello che perde le finali” anziché quello che ha riportato la Fiorentina a una finale di Coppa Italia a 9 anni dall’ultima e a una finale europea 33 anni dopo quella di Coppa Uefa 1989-90.

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LAVORO STRAORDINARIO - E dire che al suo arrivo a Bologna, Vincenzo Italiano sembrava aver accettato una missione impossibile simile a quella di chi arrivava a Napoli dopo Luciano Spalletti. Thiago Motta era il tecnico che aveva riportato i rossoblù in Champions dopo oltre sessant’anni, facendo sognare una città intera con un gioco moderno e una cavalcata stupenda: pensare di fare meglio (specie dopo le cessioni di Zirkzee e Calafiori e il mancato riscatto di Saelemaekers) era utopico, eppure....Partenza lenta, Champions difficile, poi però via via Italiano è entrato nella testa dei ragazzi. Ha fatto un passo verso la squadra - e viceversa - ha trovato alcune chiavi decisive, come Odgaard sulla trequarti, e ha spiccato il volo. Paradossalmente partendo da una vittoria inutile per quanto storica: quella sul Borussia Dortmund - l’unica in Champions - nella sera dell’eliminazione aritmetica.

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UN MESE TUTTO DA VIVERE - A cinque giornate dalla fine è quarto in campionato, esattamente come lo era il Bologna un anno fa, ma con una finale di Coppa Italia raggiunta. «Era un nostro sogno portare 30.000 bolognesi a Roma per la finale, ci tenevamo ad arrivare in fondo e la dedica è per la gente di Bologna e per questo meraviglioso stadio», ha detto il tecnico dopo aver chiuso la pratica Empoli al "Dall’Ara". Già, perché se il rapporto col "Franchi" è sempre stato fatto di alti e bassi, pure con qualche tumulto, con Bologna è stato amore quasi a prima vista. Il 14 maggio all’Olimpico sfiderà il Milan, in una finale inedita di Coppa Italia: per uno strano scherzo del destino, contro di lui ci sarà quel Luka Jovic che nell’altra finale di Coppa Italia vissuta da Italiano si divorò due gol per il potenziale supplementare contro l’Inter. Poi, occhio alla finale ma c’è anche un mese di campionato tutto da vivere: con la rovesciata di Orsolini al 94’ contro l’Inter il Bologna è tornato quarto, ha Lazio e Juventus a un punto, la Roma a tre e la Fiorentina a quattro. Calendario non proprio comodo: Udinese fuori, scontro diretto con la Juventus in casa, poi trasferte sui campi di Milan - subito prima della finale - e Fiorentina prima della chiusura col Genoa in casa.

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IL FUTURO - Certo, se qualcuno avesse avuto ancora dubbi sul valore di Vincenzo Italiano il primo anno a Bologna ha finito di spazzarli via. E in un’estate dove tante panchine di primo livello cambieranno, il suo nome è chiacchierato: piace da tempo a De Laurentiis, interessa al Milan (che avrebbe voluto anche Sartori, ma si è mosso tardi), ovviamente il Bologna vuole tenerselo stretto. E in questo, il percorso di Motta alla Juventus sa di suggerimento: a volte, la dirigenza forte fa l’allenatore forte. E Sartori in questo è garanzia pura. Il ds del Bologna Marco Di Vaio ha parlato del futuro di Italiano: «A fine stagione, a bocce ferme, ci parleremo e c’è la volontà di prolungare il suo contratto. Vogliamo capire assieme come programmare il futuro». Italiano ha un contratto fino a giugno 2026, il Bologna lavora già per prolungare l’accordo. Ma prima c’è un mese decisivo su due fronti, per fare la storia.

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