Juventus ko con dignità, col Real Madrid c'è troppa differenza. Tudor non convince, la buona notizia? David che si avvicina
La Juve saluta il Mondiale per Club con grande dignità, perdendo appena 1-0 con il Real Madrid. Dignità però fa rima con inferiorità: a parte qualche minuto di equilibrio estemporaneo, si è vista una differenza inesorabile tra i bianconeri di Tudor e i Blancos di Xabi Alonso. Per dovere di cronaca, da segnalare che - almeno stavolta - proprio Tudor non ha convinto quando ha smazzato cinque cambi difficili da comprendere ma che sarebbero meritevoli di spiegazione per non diventare… inspiegabili. Soprattutto l’uscita di Yildiz non si è capita.
Se il risultato è stato in bilico fino all’ultimo, si deve soprattutto a Di Gregorio che ha reso ben oltre il minimo sindacale e, con parate di ogni tipo, avrebbe meritato il titolo, platonico, di MVP juventino.
Un rendimento extra large è arrivato anche da due ex “fuori rosa” di un’estate fa: Kalulu (al Milan, prima di approdare alla Continassa) e Rugani (alla Juve, prima di esiliare all’Ajax). Qui non si dà la colpa a Ibra oppure Giuntoli, Fonseca o Thiago Motta. Qui si osservano semplicemente due difensori magari non titolarissimi per un top club, ma credibilissimi per qualcosa più delle emergenze. Kalulu e Rugani superiori a Kelly, tanto per dire. Ma senza esagerare, perché nella sfida più improbabile e imbarazzante, quella a distanza con Huijsen dall’altra parte, almeno stavolta l’inglese non si è impacciato, tenendo discretamente testa, in partnership con Cambiaso, al frizzante Arda Guler.
Proprio Cambiaso ha recuperato brillantezza rispetto all’opaco girone di ritorno, mentre Thuram e Locatelli hanno fatto quel che hanno potuto. Il centrocampo del Real Madrid non consentiva fantasie offensive: Locatelli non ne aveva, Thuram le ha limitate. Sulla fascia destra per un’ora e poi da braccetto per necessità, Alberto Costa è stato appena sufficiente. Spiegazione un po’ più ampia: il giovane puledro portoghese non è male, ma non è titolare da Juve, almeno per ora.
In avanti, tra coloro che sono sospesi fra mercato e (prossimo) campionato, Conceicao ha giocato benino, ma ancora non benissimo da agevolare un riscatto da 30 milioni imprudenti. E lo stesso va detto su Kolo Muani, che peraltro non andrebbe giudicato per questa partita, in cui ha trascorso più tempo nella propria metà campo anziché in prossimità della porta madridista. Infine Yildiz, che era partito benissimo, ha continuato benino e c'è rimasto malissimo quando Tudor (perché?) l’ha sostituito.
Nella ripresa i classici cinque subentrati. Per il solito Nico Gonzalez soltanto un guizzo, per Koopmeiners nemmeno quello. Per Kostic qualche sgasata sulla fascia sinistra, per McKennie nemmeno un’accelerazione su quella destra. E poi Gatti, che non si capisce se sta bene o male.
Vlahovic invece è rimasto a guardare. È un separato in squadra, e non fa più notizia. La notizia della serata, semmai, riguarda i passi avanti per il parametro zero più conveniente del momento: il canadese Jonathan David, destinato a prendere proprio il posto di Vlahovic.