Juventus, maggio spartiacque: in un mese si decide il futuro tra Champions, allenatore e riscatti
Un mese per decidere un’intera stagione. La Juventus di Igor Tudor è entrata in quello che sarà un vero e proprio tour de force, con vista sul futuro. Dopo la vittoria sul Monza per 2-0 nella scorsa giornata del campionato, i bianconeri sono chiamati all’esame Bologna (domenica 4 maggio alle ore 20.45 al Dall’Ara). Un vero e proprio scontro diretto in ottica Champions League. Con il pareggio dei rossoblù con l’Udinese, infatti, la Vecchia Signora ha momentaneamente agguantato il quarto posto, che significa qualificazione alla prossima edizione della Champions.
Con solamente quattro gare al termine del campionato e 12 punti in palio, il mese di maggio assume grandissima importanza. La Juventus si gioca letteralmente tutto in quattro partite: dalla Champions League, ai riscatti, fino alla questione allenatore. Ma andiamo con ordine. L’accesso alla prossima edizione della massima competizione europea è fondamentale per la Juventus. La non qualificazione, infatti, non porterebbe nelle casse della Vecchia Signora almeno 60 milioni di euro di ricavi. Una cifra davvero rilevante per il club bianconero, che servirebbe a rafforzare la rosa per la prossima stagione.
La mancata qualificazione alla Champions porterebbe, poi, anche conseguenze pesanti sul mercato, con vista sulle possibili riconferme in rosa. La Juve è ripartita dal rinnovo di contratto, a sorpresa, di Arek Milik. Prolungamento che, però, non è destinato a essere l’unico. Il prossimo a firmare sarà Federico Gatti e nelle prossime settimane è attesa anche la fumata bianca per Weston McKennie. Diversa, invece, la situazione legata ai riscatti dei giocatori in prestito. Fatta eccezione per Lloyd Kelly - il cui riscatto dal Newcastle è obbligatorio - e Pierre Kalulu - che ha convinto e dovrebbe essere riscattato dal Milan per circa 14 milioni - rischiano le conferme in rosa di Francisco Conceicao, Renato Veiga e Randal Kolo Muani. Proprio per questo, le prossime settimane ci diranno tanto in termini di futuro in casa Juve.
Oltre alla questione mercato, la qualificazione alla prossima Champions League è condizione necessaria anche per la permanenza di Igor Tudor, subentrato a Motta a stagione in corso. Ricordiamo che l'accordo con il tecnico croato prevede la permanenza almeno fino al termine del Mondiale per Club. Nonostante questo, però, il futuro dell’allenatore, ad oggi, è in bilico e solamente un percorso netto nelle prossime quattro di Serie A porterebbe alla riconferma di Tudor sulla panchina della Vecchia Signora. In caso contrario, invece, da monitorare la situazione legata ad Antonio Conte, il cui futuro a Napoli non è scontato.