L'allarme di Galliani: "Ingaggi? Chi guadagna 5 milioni ne prenderà 15, chi prende 1 milione scenderà a 500mila"
Al Teatro Cucinelli di Solomeo, nell’ambito del lancio dei 100 giovani calciatori selezionati per il prossimo Golden Boy, organizzato da Tuttosport, ha parlato l'amministratore delegato del Monza Adriano Galliani: le sue dichiarazioni.
I DIRITTI TV HANNO CAMBIATO IL CALCIO - "Sono nel calcio da 50 anni, avevo tentato di fare il calciatore ma non ho mai avuto capacità. E non ho mai avuto la tentazione di fare l'arbitro. Quindi mi era rimasto solo il dirigente. Io da piccolo quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande, rispondevo 'il presidente del Monza'. C'è differenza: 50 anni fa il calcio afferiva alla sfera dei sentimenti, oggi alla sfera del business. E poi in 50 anni ho capito come i diritti tv abbiano cambiato la gerarchia del calcio. All'epoca si viveva da ricavi da stadio: il Benfica poteva permettersi di trattenere Eusebio per tutta la carriera. I diritti tv hanno cambiato la gerarchia del calcio completamente".
IL FUTURO DEL CALCIO - "Il sistema mondiale delle pay tv perde, o comunque non aumentano gli investimenti. Vedo un calcio dove vi saranno un gruppo di squadre in stile basket. Il campionato è a 20 squadre, quando noi facevamo e vincevamo la Coppa dei Campioni si facevano 9 partite. Le risorse erano molto limitate. Oggi l'Inter che arriva in finale fattura più del doppio di quello che si fattura in 38 partite di campionato. Le competizioni internazionali sottraggono risorse ai campionati nazionali, insomma. Per i calciatori secondo me si allargherà la forbice: chi guadagna 5 milioni ne prenderà 15, chi ne prende 1 scenderà a 500 mila euro. Perché le partite internazionali sono infinite, la UEFA ha distribuito più di 3 miliardi di euro e si pensa che la prossima possa portarne 4,5. Per questo dico che la Lega deve lavorare per fare in modo che i campionati abbiano le risorse per mantenere i calciatori di un certo livello".
L'ACQUISTO CHE HA DATO PIU' GIOIA IN CARRIERA - "Si dice sempre che non si può scegliere un figlio rispetto ad un altro. Devo dire la verità: il giocatore che più mi ha emozionato in 31 anni di Milan è stato Marco Van Basten".