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Tommaso Fefè13 mag 2025, 16:09
Ultimi aggiornamenti: 26 giu 2025, 19:27

Lazio, presentato a Formello il libro sullo scudetto del 2000 "Diluvio e Delirio"

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Diluvio e Delirio a Formello. Anche in una giornata di sole intenso, nel centro tecnico della Lazio c’è stato spazio per tanta pioggia. Quella delle immagini che arrivavano da Perugia il 14 maggio del 2000, mentre a Roma i tifosi laziali aspettavano di festeggiare il loro secondo scudetto. Su quella giornata storica i giornalisti di Sky Sport, Manuele Baiocchini e Valerio Spina hanno scritto un libro, intitolato appunto “Diluvio e Delirio, lo scudetto più incredibile di sempre”, che è stato presentato oggi a Formello. A 25 anni da quell’evento, nel quartier generale biancoceleste sono stati ripercorsi tanti aneddoti di quella squadra guidata da Sven Goran Eriksson e costruita dal presidente Sergio Cragnotti, presente in sala stampa accanto all’attuale patron della Lazio, Claudio Lotito.

LOTITO - L’incontro tra i due ha reso di fatto storica anche questa giornata. “È fondamentale raccontare la storia perché non esiste un futuro se non c'è il passato di cui farne tesoro”, ha dichiarato Lotito (clicca qui per le parole integrali) elogiando l’epoca del suo predecessore. “Io ho un grande rispetto di Sergio Cragnotti e se non c'era lui la Lazio non esisteva. Chiaro che erano altri tempi, altre mentalità e le regole di oggi ci obbliga a rispettare il bilancio in confronto all'Europa”. E poi ancora: “Grazie Sergio perché oggi siamo qui per te. Tu hai coronato tanti grandi risultati sportivi, io per ora ho vinto sei coppe, ma so che con le capacità e lo spirito di gruppo si possano raggiungere grandi obiettivi”.


CRAGNOTTI - Dal canto suo Cragnotti ha espresso così la sua gratitudine per l’invito nel centro tecnico dove era stato l’ultima volta 22 anni fa: “Volevo ringraziare il presidente Lotito che mi ha accolto qui a Formello e mi ha dato la possibilità di esserci oggi. Sicuramente sono cambiati i tempi, noi abbiamo vissuto momenti particolari. Io mi auguro che questa Lazio possa fare lo stesso, facendo valere i valori che raccontava Lotito”. (clicca qui per leggere l’intervento integrale)

IL LIBRO - Gli autori del libro hanno presentato la loro opera come un prodotto sui generis, rispetto alle loro consuete attività televisive. “Questo libro – ha spiegato Baiocchini - è anche una storia di amicizia tra me e Valerio Spina. Aver riunto i due presidenti è un motivo di grande orgoglio per noi. Il tempo è stato poco. C’è stato un lavoro intenso anche di ricerca, perché per raccontare qualcosa di inedito bisogna approfondire con più fonti e più racconti di tanti testimoni di allora. Lo abbiamo fatto in tempi stretti ma ci siamo riusciti”. Così invece Spina sul perché della scelta di fare un libro: “Mi unisco intanto ai ringraziamenti ai presidenti. Ci abbiamo messo tanto in questo lavoro, che esula un po' dalle nostre abitudini in televisione. Però abbiamo pensato che fare un libro su quello che successe in quegli anni potesse essere un modo per ricordare meglio certi eventi e farne un ricordo più concreto".

COLTELLI VOLANTI - Sono seguiti poi i ricordi di alcuni protagonisti come lo storico team manager Maurizio Manzini – che ha definito quello scudetto “un miracolo” - e le letture di alcuni passaggi iconici del libro stesso, con qualche aneddoto particolare. Uno ha colpito tutti i presenti: quello che vide protagonisti Couto e Simeone di un’accesa lite per un contrasto duro in allenamento. I due vennero persino alle mani e l’ex difensore portoghese arrivò addirittura a scagliare un coltello contro l’allora compagno di squadra. “Non conoscevo questo episodio”, ha detto meravigliato il capitano della Lazio di oggi, Mattia Zaccagni, presente anche lui all’evento. “Ora ho capito perché oggi i coltelli che usiamo noi a tavola sono di plastica”, ha aggiunto, tra le risate generali.

PAZZA IDEA - La prefazione del libro è stata scritta da Riccardo Cucchi, ex radiocronista che annunciò proprio da Perugia di fatto la vittoria dello scudetto della Lazio. “Si arrivò a quel giorno in un modo sorprendente. Per me fu una giornata difficile, perché ero obbligato a nascondere quel che succedeva nel mio cuore (Cucchi ha svelato dopo la fine della sua carriera di essere sempre stato un grande tifoso dei biancocelesti, ndr). Gli scudetti della Lazio sono tutto incredibili. Il secondo in modo particolare rappresenta una giustizia che si rivela sul campo, con il dio del calcio che per una volta ha fatto le cose giuste. Io ne sono stato un semplice testimone e con orgoglio posso dire forza Lazio". In reatà i due autori hanno rivelato che la prima idea per la prefazione non è stata proprio quella di farla scrivere a Cucchi. “Avevamo pensato – la rivelazione di Baiocchini e Spina – a Russell Crowe, ma poi ci siamo resi conto che era una cosa un po’ troppo folle da fare (risate, ndr)”.

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